Sangue sudore lacrime [di Franco Masala]
Non è la cura Renzi. E’ il trinomio che sta alla base del film del regista israeliano Noam Murro, L’alba di un impero, seguito di 300, diretto però da Zack Snyder nel 2007. Al di là dell’inizio didascalico quando una voce fuori campo fa il riassunto di eventi storici in stile Bignami; superato un Serse in veste (anzi nella nudità) gay-punk, il film ha nel mare, spesso inquadrato dall’alto, una costante che lo percorre tutto. Può essere un mare placido e calmo, oppure ribollente e cupo, o cosparso di pece che accende i fuochi della disfatta, ma è sempre lì che si gioca lo scontro tra Greci e Persiani e, forse, il contrasto tra due modi di intendere il potere, diviso tra democrazia e assolutismo. Insomma, sembra di assistere all’invenzione di un mito dove la retorica del classicismo coincide con la demonizzazione dell’avversario. E si sa che il nemico proviene prevalentemente da Oriente. Certo è il trionfo degli effetti speciali. E il computer non esita a replicare centinaia e centinaia di navi che sembrano la prova generale dello sbarco in Normandia, e a dare vita a mostri che affiancano i personaggi negativi. Così lo spettacolo è assicurato e lo splatter pure. Chi è debole di stomaco stia a casa. Però, che nostalgia dei peplum degli anni Sessanta quando Sansone faceva crollare colonne di cartapesta o Ercole aveva incontri ravvicinati, e poco probabili, con Ursus e Maciste ! O la bellona di turno faceva il bagno nel latte e il massimo della trasgressione era addentare acini d’uva direttamente dal grappolo. Qui, invece, l’unica scena osée è un incontro sadomaso tra Temistocle e la regina di Caria, Artemisia, che in qualche momento può suscitare anche ilarità. Alla fin fine, forse la cosa migliore sono i titoli di coda quando appaiono le tavole disegnate del graphic novel di Frank Miller, Xerses, non ancora concluso, da cui è tratto il film. E tutto si rivela come uno spot gigantesco per la nuova pubblicazione. *Foto: Frank Miller, tavola da Xerses
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Non dimentichiamoci che questi film sono delle autentiche “americanate” e che i produttori la storia la conoscono meno di me.
Fortuna che gli effetti speciali rendono il fim divertente.