Di vera ossessione sembra trattarsi davvero, se anche il ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini, ha dichiarato qualche giorno fa: “In Italia c’è un gran bisogno di campi da golf e ci sono regioni, in particolare del Mezzogiorno che, ampliando l’offerta di campi da golf, potrebbero riuscire ad attrarre il turismo straniero, che oggi non si riesce ad attirare”. La dichiarazione ha destato non poche perplessità ed è stata ricollegata ad una recente esternazione del patron di Eataly Oscar Farinetti che aveva suggerito di fare del Sud Italia “un unico grande Sharm El Sheik”.
Fra i commenti in rete: “Il Ministro ha idea di quale devastazione ambientale e di quale consumo di risorse idriche comporti un impianto di campo da golf? Investiamo invece nel turismo sostenibile e nella valorizzazione del patrimonio ambientale, storico e archeologico italiano e del Meridione in particolare e non svendiamo il territorio per i vizi vacanzieri di pochi capitalisti ignoranti e privi di sensibilità”. Oppure: “E se invece si evitasse di fare crollare Pompei, non sarebbe meglio? E anche: “La Magna Grecia è senz’acqua ma ha perle storiche e ambientali ad ogni metro. Quale sarà la priorità? Il golf, di cui ringrazieranno i boss della malavita che saranno i soli a poterne usufruire, o i tesori millenari del sud?”. Un commentatore pugliese fa osservare: “Un campo da golf consuma acqua per l’irrigazione quanto un paese di 5000 abitanti. Quella del ministro della Cultura è una posizione retriva già cavalcata da Fitto nei suoi anni di presidenza della Regione e che ha prodotto una sciagurata legge regionale con la quale la destra ha dato per acquisiti i campi da golf già esistenti 15 anni fa e ha pianificato almeno altri 5 campi da golf in Puglia”.
Relativamente alla Sardegna c’era Berlusconi a Cagliari nel mese di febbraio, a sostegno della ri-candidatura del presidente della Regione Ugo Cappellacci: “La Sardegna deve coltivare turismo e agroalimentare. Bisogna costruire campi da golf per l’inverno, centri benessere, maison de relax, saloni per ospitare congressi delle aziende”. Ecco la ricetta buona per risolvere i problemi della Sardegna! La stessa che adesso immagina il ministro Franceschini per il Sud d’Italia e che già era stata ribadita con grande determinazione dallo stesso Cappellacci in una intervista a La Repubblica del 22 novembre 2013: “Non rinuncio a cemento e campi da golf, troppi vincoli ci impediscono di crescere. Il piano golf è decisivo per il turismo invernale: 25 campi, oggi ce ne sono 3”. In relazione ai conseguenti 3 milioni di metri cubi di ristoranti, alberghi e case, aveva replicato: “Dovrò pur dare a un golfista una club house, un posto dove mangiare bene. Ci saranno dei volumi, è così in tutto il mondo”.
Fortuna che Berlusconi è ormai cavaliere del lavoro socialmente utile e Cappellacci non è più presidente della Regione, altrimenti altri 22 campi da golf con “volumi” annessi non ce li avrebbe tolti nessuno. Anzi, avrebbero anche il placet del ministro dei Beni Culturali! Per fortuna adesso in Sardegna c’è una Giunta regionale di centrosinistra che ha immediatamente provveduto ad annullare il PPS di Cappellacci per ritornare al PPR della Giunta di centrosinistra approvato nel 2006. Che i campi da golf non li prevedeva, soprattutto nelle aree costiere tutelate.
Anche se nel mese di maggio 2007, vigente il PPR della Giunta di centrosinistra, il Crenos (Centro ricerche economiche nord sud delle Università di Cagliari e Sassari) di cui era direttore l’attuale assessore regionale alla Programmazione, aveva presentato uno “studio di caso” relativo ad un progetto di investimento turistico “sostenibile” in località Chia, comune di Domus De Maria, elaborato dalla Società Stim Spa, gestore del Chia Laguna Resort. Il modello di sviluppo era legato al golf e prevedeva la creazione di una Rete di Resort nella fascia costiera che si sarebbe estesa da Pula alla Marina di Arbus. Il Crenos aveva accreditato il progetto della Sim in quanto “corrispondente agli indirizzi di sviluppo sostenibile che coniuga redditività e tutela dell’ambiente, sfruttando i trend di mercato internazionale che premiano questo tipo di offerta di alta qualità”.
Il giudizio positivo era stato suffragato anche dalla Società Ambiente Italia la quale aveva rilevato che, pur consumando un campo da golf tra i 200 e 300 mila di metri cubi annui d’acqua (mentre un ettaro di terreno coltivato a mais ne consuma circa 10 mila metri cubi), la scelta doveva ricadere sul golf in quanto, mentre 30-40 ettari di seminativo sostengono economicamente una famiglia, un campo da golf sarebbe in grado di mantenerne oltre 50.
Tutto bene quindi, al punto che il Crenos aveva individuato nel progetto Stim una “best practice” da esportare in altri territori della Sardegna. Peccato però che la Stim, pochi giorni dopo il convegno del Crenos, si sia trovata a dover rispondere, presso il Tribunale penale di Cagliari, di lavori abusivi per la realizzazione di un campo da golf sullo stagno di Chia in un’area area tutelata con vincolo paesaggistico e contigua ad un sito di importanza comunitaria. I dirigenti della Società sono stati successivamente condannati a 4 mesi di carcere e a 12mila euro di ammenda con la condizionale. Della “best practice” di sviluppo turistico sostenibile non se n’è fatto più nulla.
L’auspicio è che quell’esperienza sia stata utile e soprattutto che ne faccia tesoro la nuova giunta regionale nella rivisitazione del PPR che andrà ad operare, rifuggendo dalle suggestioni dal ministro Franceschini in tema di “golfizzazione” dell’intero Sud Italia. Isole comprese.
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Campi di calcio verdi, campi da golf verdi, campi di cardi verdi … , economia sempre e solo verde . E poi Biodiversità, Sostenibilità ambientale, Sviluppo sostenibile … . ma che parole belle ! Anche se, un po’ come me, non ne conoscono bene il significato, tanti le usano . Sono termini importanti, da persone importanti. Se voglio vendere e vendere bene , anche se a sproposito , devo usarle anch’ io , e diventare importante ! ( Pensieri veri di ” venditore di pentole “, pentole verdi )
Beh, siccome a Roma non mancava nulla, si parla anche di un bel campo da golf poco discosto dalle Terme di Caracalla … vuoi mettere per i ricchi golfisti un tiro di pallina a tu per tu con gli Imperatori ? Aiuto, anzi agitoriu …