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L’Unione Sarda 23/aprile/2014 (La città in pillole- Quelle rotte verso Karali veicolarono i cristiani con le spoglie di Sant’Agostino). Nel Foro delle Corporazioni di Ostia, luogo delle rappresentanze di armatori e mercanti, l’iscrizione musiva dei navicul(arii) et negotiantes Karalitani (fine II secolo) illumina su scambi e comunicazioni ma anche la qualificazione topografica ed urbanistica della città.
Le due corporazioni presuppongono porto, navale (stazione navale), navalia (cantieri navali e arsenali), horrea (fondaci per lo stoccaggio di cereali). Navicularii, armatori e noleggiatori di navi da trasporto, e negotiantes, mercanti all’ingrosso (talvolta banchieri), erano al servizio dell’annona, preposta all’approvvigionamento di Roma, documentata a Karali, ai primi del II sec, da un proc(urator) ad ripam che amministrava proprietà imperiali, esazioni doganali, stoccaggio di merci. Fonti coeve riferiscono di domini navium e di intense relazioni con orizzonti laziali,africani, iberici, gallici, questi rappresentati da un negotians gallicanus.
Le vie d’acqua (stagnale, fluviale, marina) a Cagliari sono fondative anche di quelle di terraferma. Le due convivono giacché Krly, già prima dello status urbano, è polarizzante per rotte e retroterra. Snodo di differenti geografie documenta il primato dei cursus maritimi. Specie quando il cursus publicus, dal V sec. entra in crisi, come in tutta Europa, ridimensionato per le mutate gerarchie e destinazioni dei luoghi.
Rotte millenarie veicoleranno culti, mercanzie, barbari, vescovi e, più tardi, cristiani in fuga dall’Islam con le spoglie di Agostino verso l’ospitale Karali. Mischia tracciati dalla Galizia alla Terrasanta Egeria, nel IV sec.. Una donna con la sua peregrinatio tracciò l’abaco di ogni pellegrinaggio. Dal Cammino che portò l’Europa a Santiago e, poco oltre, la stessa, fattasi crociata, a Gerusalemme, ad Efisio che, tra vie di terra e di mare, con migliaia di pellegrini, da secoli, raggiunge Nora.
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