Centro di Iniziativa Democratica e la Sanità di genere [di Carlo Arthemalle]

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I braccianti del Campidano quando volevano fare un poco di sociologia dicevano che “se i pidocchi avessero un valore sceglierebbero di pascolare soltanto sulla testa dei ricchi”. Dicevano così, quei braccianti,  perché per sofferta esperienza sapevano bene che nel mondo in cui vivevano nulla era distribuito secondo giustizia: non il pane, non il lavoro, non la fortuna e nemmeno la salute.

Tempi lontani quelli in cui esistevano i giornalieri di campagna, tempi passati anche quelli che riguardavano la categoria dei minatori, che finivano quasi tutti col beccarsi la silicosi che però si trasformava in pensione solo era abbastanza grave e se una speciale commissione assegnava un adeguato punteggio ai polmoni del soggetto in esame.

In epoca di Servizio Sanitario Nazionale e di  Welfare diffuso può suonare fuori moda rivangare certi ricordi ma, dati alla mano, è possibile dimostrare che, anche oggi, gli uomini e le donne non hanno possibilità uguali nel godersi la salute, così come non sono uguali dinanzi alla legge e alle banche.

I lavori nocivi e l’inosservanza delle norme di protezione, la qualità del nutrimento e le diverse condizioni generali del vivere, le ansie e i traumi che derivano dalla mancanza di lavoro e dalla precarietà di determinate occupazioni, le difficoltà che hanno in tanti ad affrontare la spesa dei ticket e a districarsi nel labirinto della sanità sono le prove del dislivello esistente tra ricchi e poveri, tra giovani e anziani, tra uomini e donne.

Antonio Sassu e un agguerrito gruppo di ricercatori: Laura Casula, Antonio Oppo, Sergio Lodde e Maurizio Porcu, hanno indagato questo universo e hanno consegnato alle pagine di due volumi i risultati delle loro ricerche e le loro considerazioni: Genere e salute in Italia, Carocci 2013 e Salute e società in Sardegna, CUEC 2014.

Questi volumi saranno presentati a Cagliari, in un incontro dibattito, promosso dal Centro di Iniziativa Democratica, Venerdì 6 Giugno, alle ore 17, nell’aula B della Facoltà di Scienze Economiche, Giuridiche e Politiche della nostra Università, in Viale S. Ignazio 76.  Il dibattito sarà coordinato da Anna Oppo e sarà concluso dall’Assessore Regionale alla Sanità dott. Luigi Arru che traccerà le linee del suo programma in materia di sanità di genere.

One Comment

  1. antonio sassu

    Risponde bene al contenuto e a ciò che ci siamo proposti. Forse bisognerebbe mandarlo anche ai quotidiani locali, in modo che lo sappia molta gente

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