“La nostra indignazione è tribale: il peccato è grave quando lo commettono i nostri avversari. Altrimenti, parliamone”, ha riportato Beppe Servegnini fra gli altri motivi per cui l’Italia imbarazza gli italiani. Con riferimento specifico alle vicende di corruzione all’Expo di Milano e al MOSE di Venezia. Difficile dargli torto dopo aver sentito la neo-parlamentare europea Alessandra Moretti sostenere a proposito dello scandalo MOSE: “Le responsabilità vanno distinte, il sindaco Orsoni è accusato di finanziamento illecito mentre a Galan si contesta un vero e proprio sistema”.
Ecco, dice Servegnini, parliamone. Ne parla per primo il sindaco di Torino Piero Fassino: “Orsoni persona corretta. Chi lo conosce non può dubitare della sua onestà e correttezza”. Fassino ha, fino a prova contraria, ragione. Perché, però, la procura di Venezia non dubita che il sindaco di Venezia si sia reso responsabile di un finanziamento illecito per 560.000 euro? Forse perché non conosce Orsoni?
Non sarebbe più corretto dichiarare che i 560.000 euro imputati ad Orsoni non sono meno eticamente colpevoli degli ipotizzati molti milioni di Galan? Non pensano i dirigenti del Pd che i cittadini che hanno votato pensando che l’Italia potesse “cambiare verso” non sono disponibili ad accettare che vi siano ancora due pesi e due misure nella politica corrotta dalle mazzette in maniera bipartisan?
Fino a che punto ritengono che il richiamo al voto utile, prima contro Berlusconi e poi contro Grillo, possa continuare a garantire loro ritorni elettorali tali da permettersi di rinviare sine die il problema della questione morale che continua a devastare l’Italia, nonostante i richiami alla memoria di Berlinguer sparati in ogni occasione televisiva e comiziale durante le campagne elettorali? Fino a quando, inoltre, ritengono che i cittadini potranno tollerare la nomina in cariche istituzionali a tutti i livelli di indagati e di rinviati a giudizio per reati gravi come il peculato e la concussione, in nome del garantismo di cui il Pd continua ad essere orgogliosamente alfiere? E’ sufficiente l’esternazione del premier Renzi “La corruzione di un politico va indagata come alto tradimento” a tranquillizzare gli italiani che il nuovo “verso” è davvero cominciato?
Il governo Renzi, con il ministro della Giustizia Orlando, sta lavorando a un disegno di legge anti-corruzione che dovrebbe essere varato entro l’estate. Di quale estate? Forse la più propizia è proprio questa del 2014, durante la quale il governo avrà tutta la tranquillità necessaria per procedere. Dal 12 giugno, infatti, l’Italia entrerà “nel pallone” con l’avvio dei campionati mondiali di calcio in Brasile. Da esperti di economia, di politica e di legalità gli italiani si trasformeranno in allenatori, strateghi di formazioni calcistiche e arbitri. Poco tempo e disponibilità avranno da dedicare allo stereotipo della “politica ladra”. A campionato finito, con le gioie e le delusioni che ne conseguiranno, sarà agevole constatare quanto gli italiani siano tifosi, oltre che tribali, osservando come per un gol rubato scendono in strada. Se però gli rubano soldi, speranze e futuro, restano a casa a vedere la partita.
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ora subito si deve cambiare,basta con la corruzione
Sottoscrivo in pieno la riflessione sui recenti avvenimenti e mi auguro soltanto che, in occasione del prossimo trentennale della scomparsa di Enrico Berlinguer (11 giugno) sia lasciata in pace la sua memoria e, soprattutto, la sua annessione da parte di chiunque voglia sfruttarne la figura morale e intellettuale.