L’insostenibile pesantezza dell’inferriata in piazza Santo Sepolcro a Cagliari [di Maria Laura Ferru]

san sepolcro[1]

Un’inferriata, oggi, in piazza Santo Sepolcro non c’è ma c’è stata nel passato, come testimoniato dal canonico Spano, e come ha ricordato sabato 7 giugno 2014 il parroco delle chiese di Santo Sepolcro e di sant’Eulalia, don Marco Lai, precisando come nell’Ottocento i sagrati delle due chiese fossero in quel modo salvaguardati.

In termini accorati ma decisi, don Marco Lai ha rappresentato la situazione di degrado, fatta di spaccio di droga e di prostituzione, che regna sovrana nelle due piazze prospettando un ritorno al passato, all’inferriata appunto come estremo tentativo di salvaguardia per luoghi meritevoli di ben altra attenzione.

Il problema della conservazione dei beni monumentali nel quartiere Marina è oggi fonte di preoccupazione soprattutto per i residenti, che non cessano di segnalare le conseguenze di un eccessivo affollamento notturno di persone che tutto cercano fuorché l’immersione nella contemplazione dei beni architettonici della nostra città, a giudicare anche dai rifiuti tra i quali ogni mattina si è costretti a passare.

Eccessi di tutti i tipi sono rivelati non solo da cartacce, plastiche e bottiglie di vetro e quant’altro ma anche da arredi vecchi e reti di materasso che sono state portate e utilizzate nelle scalinate “storiche” dell’Auditorium (già chiesa di santa Teresa) e in quelle delle scalinate di Santo Sepolcro.

La soluzione esiste, senza ricorrere a inferriate o altro di costrittivo e invasivo: basterebbe che l’Amministrazione Comunale cominciasse con l’ applicare il Piano di zonizzazione acustica che prevede per la fascia notturna il limite di 50 decibel: si abbasserebbe di molto il rumore antropico e soprattutto il numero di persone fracassone che non troverebbero più l’ambiente adatto per scatenarsi in nottate “diverse ed emozionanti”. Una volta rarefatta quella folla, anche quanti vivono di assembramenti caotici dove svolgere traffici illeciti non troverebbero più conveniente stazionare nelle strette strade e nelle piccole piazze di Marina.

La salvaguardia del centro storico oggi può passare anche attraverso la lotta al rumore: sarebbero sufficienti atti di ordinaria amministrazione e di ordinario controllo. Ma nella realtà si assiste ogni giorno ad una straordinaria inversione di parti: il barocco si è trasferito nelle stanze neogotiche di via Roma, dove si inanellano intenzioni programmatiche stranamente complicate che salgono in alto invece che scendere in basso a tutelare quanto di meglio è giunto sino ad oggi dal passato.

*Esperta di ceramica sarda e perito in argenti antichi

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