Le ali sulla città [di Carla Deplano]
Negli ultimi anni interi quartieri e vaste porzioni della città di Cagliari (come quella compresa tra il mercato di S. Benedetto e i Giardini pubblici) sono diventati preda della nidificazione selvaggia dei gabbiani che traggono vantaggio dall’urbanizzazione e dal degrado ambientale. Con la loro straordinaria capacità di adattamento ad habitat diversi e ad una dieta carnivora che trova terreno fertile proprio in presenza di cassonetti della spazzatura e di rifiuti sparsi per la città, i gabbiani sono tra gli uccelli infestanti più resistenti e tenaci.L’accumulo del guano e di altri materiali organici come piume e carcasse provoca danni strutturali (quali lo sgretolamento delle facciate e l’otturazione dei pluviali) e, di conseguenza, costanti ed onerose opere di ripulitura, disinfezione e manutenzione. Il problema più serio è di natura igienico-sanitaria, dal momento che gli uccelli sono vettori di organismi patogeni e parassiti come pulci, zecche, acari e pidocchi, germi in grado di raggiungere ambienti vicini e contaminare cibi, oggetti e persone, e diffondono allergie respiratorie e malattie contagiose per l’uomo e per gli animali domestici, come salmonellosi, toxoplasmosi, istoplasmosi e botulismo. Perché si inneschino i processi infettivi non è necessario il contatto diretto con gli escrementi: la polvere infetta delle deiezioni secche può arrivare all’interno di case, scuole, ristoranti e ospedali trasportata da vento e ventilatori. A ciò si aggiunge un inasprimento dell’aggressività dei gabbiani, con sempre più frequenti attacchi a persone e ad altre specie animali come cornacchie e gatti. Abito in un attico nel centro città: a parte il frastuono notturno, basta uscire nella terrazza per essere circondati in pochi secondi da una miriade di gabbiani che emettono forti vocalizzi planando ripetutamente vicino alla testa e mirando al viso. Recentemente alcuni antennisti sono stati vittime delle picchiate di gabbiani inferociti per la loro presenza, ritenuta una minaccia per i numerosi nidi sui tetti degli edifici limitrofi. I sistemi di dissuasione meccanici, visivi, elettrici, acustici o chimici dovrebbero essere contemplati da tutti gli edifici infestati per contenere la colonizzazione selvaggia; sta di fatto che, al di là di facili allarmismi da sindrome hitchcockiana, siamo evidentemente di fronte ad una situazione di emergenza diffusa e senza controllo. È auspicabile, a questo punto, un piano di protezione integrale che contempli appropriate strategie di difesa del centro urbano e di dissuasione incruenta per i volatili secondo criteri integrati, ecologici, sostenibili e durevoli che rendano l’habitat permanentemente inadatto alla nidificazione. Il bird control dev’essere la risposta al disagio urbano causato dall’invasione degli uccelli infestanti, e la corretta protezione non è un optional, ma un dovere stabilito dagli articoli 32 e 35 della Costituzione Italiana per cui “la salute è diritto fondamentale dell’individuo”. Nella foto: I gabbiani, acquaforte-acquatinta di Angelo Manca di Villahermosa, 1986 |
Questo articolo interessante e sempre più attuale ” costringe ” a ripassare un po’ di Ecologia Urbana e a riportare per i curiosi dell’ argomento , il riassunto di un articolo scientifico di Anning R. 1998 dal titolo : Specie ornitiche ” problematiche “.
Le popolazioni di uccelli che abitano le aree urbane stanno aumentando, e questo può costituire motivo di ammirazione verso questi animali selvatici che si stanno adattando ad un ambiente nuovo e insolito. Questo fenomeno da una parte costituisce un’ opportunità per i cittadini di sperimentare direttamente la natura, dall’ altra alcune specie pongono alcuni inconvenienti. Il Welsh Pest Management Forum promuove il trasferimento delle tecnologie dal mondo accademico alle altre organizzazioni, per sviluppare collaborazioni sulla gestione delle specie problematiche. In particolare , nel 1998 si tenne a Cardiff un convegno , nel quale si sono dapprima sottolineati i benefici degli uccelli urbani percepiti dai cittadini , e le implicazioni legali del controllo dei ” pest ” . Storni , gabbiani e colombi sono stati identificati come le principali specie ” problematiche ” , sebbene presso gli aeroporti anche corvidi, oche e limicoli. Il convegno ha poi identificato i problemi posti da queste specie : aspetti sanitari , rischi di collisioni con velivoli , degrado degli edifici , sporcizia. Per quanto riguarda i colombi, l’ elevata quanto innaturale disponibilità di cibo offerto dall’ uomo fa sì che questi uccelli investano molte energie nella riproduzione …..
Tra gli aspetti pratici della gestione, sono stati discussi i metodi di prevenzione che riguardano la gestione dell’ habitat e la riduzione delle risorse alimentari …..
Qualcosa in più su ” Pest ” , sedici anni dopo , gli Accademici sapranno perchè gli Amministratori locali faranno o meglio facciano .
la cara e vecchia “fionda !” è stata rispolverata..è silenziosa ed efficace..i miei gatti ultimamente, erano spaventati da questi pericolosi e sfrontati inquilini ..ho convinto! i “gabbiani” e abbiamo trovato un compromesso..ognunu a domu sua! Per i colombi ! invece,devo ringraziare ..dei pseudo vicini pakistani.. che nella loro dieta prevedeva ,la carne bianca..questi,alimentavano con mollica e riso..purtroppo si stavano moltiplicando e nidificando nei nostri tetti.. il problema è che, si usi tenere i lucernai aperti per favorire la circolazione dell’aria..ma anche piume su piume! Su quel tipo di volatile,sto intervenendo..con il metodo al “petardo..” l’azzicchiro! si stà rivelando efficace…sono sempre meno! anzi..i Pakistani hanno capito di ritornare alla dieta del “cous cous!”