Quella “cerniera” del Largo [di Maria Antonietta Mongiu]

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L’Unione Sarda 25/06/2014- (La città in pillole- Evidenze puniche vicino alle banche ed a Stampace). Il Largo Carlo Felice fu cerniera nella lunga preistoria così pure con i Punici quando l’insediamento a macchia di leopardo era la dominante. Evidenze puniche nella BNL, in viale Regina Margherita, nelle vie Baylle e Spano, a Stampace (Corso Vittorio Emanuele, piazza del Carmine, santa Restituta, via Malta). Con i Romani afferì al munitus vicus in contrapposizione al borgo punico di santa Gilla la cui cultura persistette.

In tale chiave si interpretano i pavimenti in cocciopesto in via Crispi, nella BNL, in via Angioy, nel Corso. La renovatio loci e lo spostamento del potere potenziarono l’attuale porto. Le cavità tra le vie Manno e Spano divennero fondaci mentre furono messe in opera terme, domus, portici mosaicati, strutture templari tra la Banca d’Italia e sant’Agostino, tra le vie Baylle e Manno, nella piazza Yenne, tra il Banco di Roma ed il Corso, in via G. M. Angioy testimoni di un’egemonia che perdurò anche quando la crisi dell’impero ed il cristianesimo imposero riconversioni.

La cripta di sant’Agostino, sotto il palazzo Accardo, ne è esempio. Con volta ribassata e dimensioni ridotte (m 5 x m 3) vi si è praticato un culto delle acque preesistente alla probabile destinazione a cisterna di fase romana. Una tradizione lo vuole custode delle spoglie di Agostino, acquistate da Liutprando e traslate a Pavia nell’VIII secolo a conferma dell’uso del porto.

Gli scavi che condussi nella chiesa di sant’Agostino evidenziarono d’altra parte un sistema difensivo altomedioevale esteso alle Banche d’Italia e BNL. Parte del munitissimo castrum a cui si devono riferire le “muraglie” individuate nell’800 presso la chiesa di santa Lucia e quelle di san Francesco di Stampace. Quando Benedetta cedette ai Pisani il Castello il Largo era solo impoverito ma conservava il ruolo di mediatore, oggi un po’ ammaccato.

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