Torregrande, pineta a rischio. Mai curata da 50 anni [di Elia Sanna]

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Lo scorso anno ben quattro incendi, due giorni fa il primo di questa torrida stagione estiva. La pineta di Torregrande ha rischiato ancora una volta di finire in cenere a causa dei piromani. Solo il duro lavoro delle squadre antincendio e degli elicotteri della forestale ha evitato un rogo senza precedenti. I soliti ignoti non hanno avuto, infatti, alcuno scrupolo ad accendere due notti fa il fiammifero al sottobosco della pineta che si affaccia sulla strada provinciale tra Cabras e Torregrande.

Il rogo ha danneggiato una parte importante della pineta e una buona parte della zona umida accanto allo stagno di Sa Mardini, ma solo per l’impegno delle squadre antincendio. Ma non sempre si può essere fortunati in questo modo, occorre infatti che la pineta litoranea di Torregrande, il vero polmone della marina di Oristano, sia preservata e controllata per il futuro. Potrebbe essere una barzelletta ma una ricerca storica ha confermato che la pineta è stata sottoposta solo u na volta, negli oltre 50 dalla sua nascita, ad un intervento di bonifica ambientale.

La pineta venne messe a dimora nel lontano 1958 ad opera dell’amministrazione guidata all’epoca da Giovanni Canalis. Un progetto sposato con forza da quella lungimirante classe politica che aveva scommesso importanti risorse sul litorale di Torregrande. Ebbene, da allora, solo una volta la pineta fu sottoposta ad una preventiva opera di bonifica. Ma solo una parte, quella che si affaccia a sinistra del pontile verso la foce del Tirso. Fu una iniziativa decisa dal Consorzio di Bonifica, proprietario di una parte della pineta, e dall’allora presidente Ignazio Medde. Parliamo di almeno una ventina di anni fa. Gli operai del Consorzio ripulirono il sottobosco, ampliarono le fasce salva fuoco e diradarono dove era necessario la pineta stessa.

Dopo Giovanni Canalis, nessun Sindaco della città di Eleonora ha preso a cuore le sorti della pineta di Torregrande. Per la verità ci provò una volta Giorgio Gaviano, cercando di coinvolgere direttamente l’Ente foreste. L’operazione naufragò a causa della solita burocrazia regionale. Dopo tutti quegli anni la situazione purtroppo non è cambiata per niente. La pineta è sporca, abbandonata, aperta alle auto e minacciata anche da possibili speculazioni edilizie. L’urgenza dell’estate suggerisce al più presto una bonifica straordinaria prima che la mano assassina di qualche piromane accenda il fiammifero nel sottobosco dove l’erba e le stoppie hanno raggiunto anche due metri di altezza.

Il sindaco Guido Tendas, non si è discostato dai suoi predecessori e oltre ai proclami non è andato.

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