Facciamo luce su S’Avanzada [di Carla Deplano]
Nel 1727 Felice De Vincenti, ufficiale ingegnere del Regio Esercito di Sardegna, potenziò il sistema fortificatorio nella zona nord del Castello di Cagliari con la nuova Porta S. Pancrazio, detta in seguito “dell’Avanzata” per il toponimo seicentesco della “estrada Avancada” di collegamento del Castello al sottostante borgo di Villanova, utile per le fughe strategiche dell’artiglieria in tempo di assedio. Tutte le porte costruite o ricostruite dopo il regno di Filippo II re di Spagna recavano una lapide. Dietro ordine regio, il viceré Roero di Cortanze incaricò l’Arcivescovo di Cagliari, Raulo Costanzo Falletti, di comporre l’iscrizione a patto che vi figurasse REX invece del DIVUS proprio delle iscrizioni spagnole. La lapide, datata 1728, esalta l’opera piemontese commissionata da Vittorio Amedeo II, che entrato in possesso del Regno di Sardegna “AD FIRMIOREM AMANTISSIMI POPULI SECURITATEM NOVIS PROPUGNACULIS CIRCUMVALLAVIT.” Originariamente collocata sopra l’arco che precedeva la porta di S. Pancrazio come si vede nella storica foto scattata da Edouard Delessert nel 1854, la lapide fu rimossa con la demolizione della porta dell’Avanzata per il passaggio del tram ed incassata nel costone roccioso, dove appare ancora oggi. Da un po’ di tempo a questa parte il faretto che ha illuminato per anni quel tratto di mura con suggestivi effetti scenografici notturni è fulminato: sarebbe bello poter riammirare l’iscrizione inglobata nel calcare tra i fossili marini del mare miocenico che attira la curiosità dei turisti (e di qualche Cagliaritano). *Nella foto: l’arco di S’Avanzada (Edouard Delessert, Porte de l’Est, 1854 |
Interessante storia, a me sconosciuta. Grazie per averla scritta e illuminata con la foto originale.
Puntuale osservazione sulla mancanza del rispetto dovuto a un monumento così ricco di passato. Mi auguro che legga la scheda chi può provvedere alla manchevolezza di una illuminazione adeguata. Brava ottima scheda storica