Spiagge [di Franco Masala]
Un tempo trovare in Sardegna, in pieno agosto, una spiaggia poco affollata era impresa disperata che richiedeva infinita pazienza e kilometri e kilometri. Oggi basta andare nella parte rivierasca del comune di San Vero Milis per trovare lunghe distese di sabbia semideserte. In particolare il litorale compreso tra le borgate di Putzu Idu e Mandriola è ampio ma ormai poco frequentato e attende i bagnanti che fino allo scorso anno lo affollavano. Con ordinanza comunale sono stati smantellati i chioschi che garantivano un punto di ristoro né, peraltro, sono a disposizione servizi di spiaggia. In attesa del Piano di Utilizzo dei Litorali, approvato il 10 luglio 2014 e subito in vigore, è stata chiusa la strada che collega i due insediamenti, divenuta comunale da provinciale che era, costringendo a un lungo giro in auto e a code kilometriche lungo le bretelle interne, mentre è stata aperta una strada pedonale con un battuto di terra rossa che corre lungo sa Salina Manna – Sito di Interesse Comunitario – praticamente inutile e tale da spandere polvere tutto intorno. Una navetta, desolatamente priva di passeggeri, la percorre dimostrando la sua inutilità. In compenso, all’imbocco di Mandriola, parcheggi a pagamento salato e multe in caduta libera per tutti. Ora, se il PUL ha il compito sacrosanto di rimettere a norma le coste della Sardegna, spesso investite da interventi selvaggi e poco coordinati, sembra almeno discutibile e, soprattutto, senza senso approvarlo in pieno luglio quando è partita una stagione neppure tanto favorita dal punto di vista meteorologico. Allora, parafrasando un noto film americano degli anni Settanta, si potrebbe chiedere “non si uccide così anche il turismo ?”. E ciò vale per quello locale e per quello forestiero. *Nella foto: il litorale di Putzu Idu alle ore 14:52 di sabato 2 agosto 2014. |
Purtroppo la situazione della marina di San Vero Milis è molto più tragica di quel che sembra.