Costantino e la celeberrima madre [di Maria Antonietta Mongiu]
L’Unione Sarda 10/09/2014 E’ più rappresentata la gande Elena (e la piccola Alenixedda) Tra i titoli di chiese in città una clamorosa assenza. Costantino che nel 312, sul Ponte Milvio, vinse con le insegne di Cristo, comparsogli in sogno. Nel 2012/2013 mostre e convegni hanno celebrato lui e la madre Elena che ha migliore rappresentanza nel calendario liturgico e nei territori. Forse perché per le fonti pagane il sogno di Costantino andò diversamente. Gli sarebbe apparso Apollo risolutore del destino del “fondatore” della nuova religione, santo solo nei menologi orientale e sardo fino al Concilio Vaticano II. Gosantine, Goantine, Gantine, Antinu, Bantine, Antine: titoli di chiese, toponimi, antroponimi. A Cagliari ebbe il suo nome colui che rex et iudex caralitanus nel 1089 confermò ed estese, nel giudicato di Cagliari, le concessioni di terre e chiese ai benedettini di Marsiglia. Ricucirono le relazioni con Roma dopo lo spavento arabo; rivitalizzarono un’economia autarchica; rinnovarono l’agricoltura e la “fabbrica” del sale; radicarono la riforma della chiesa. L’evergetismo del giudice cagliaritano era nel solco dell’imperatore romano. Disponibilità economica verso la chiesa e religiosità per una legittimazione eterodiretta. Nel canovaccio Elena, madre di Costantino, è risolutiva. Pellegrina nel Golgota recuperò un frammento di croce diventando involontaria promotrice del traffico di reliquie che avrebbero legittimato persone e luoghi, ridefinito geografie del sacro con martiri veri o falsi. La sua vicenda nell’isola riguarda aristocrazia e popolo, chiese e dipinti. Due esempi. Un superbo quanto inaccessibile esempio di architettura medievale è santa Alenixedda, lungo l’antico tracciato nel suburbio romano e bizantino di cui si leggono tracce nel vicino Complesso di san Giuseppe. Ad quartum lapidem Elena in una basilica imponente dà il nome alla terza città sarda. |
E pensare che molti Casteddaius (ho diversi colleghi) non ne conoscono l’esistenza!