Da Capitale del Mediterraneo a Capitale Europea della cultura [di Franco Masala]
Venezia Urbino Pisa Caserta Perugia Siena Palermo Siracusa Torino Mantova Ravenna Matera. Non è il girone di un fantomatico campionato di calcio ma l’elenco, neppure completo, delle molte città italiane che si candidano a Capitale Europea della Cultura per il 2019. Luoghi prestigiosi, ricchi di risorse culturali, di musei, di manifestazioni. Urbino, per esempio, pubblicizza la sua candidatura da mesi anche con spot radiofonici costanti, in perfetta coerenza con la nomina ufficiale di Jack Lang, già ministro della Cultura francese, a presidente del Comitato Promotore, avvenuta addirittura il 19 novembre 2012. Le linee guida della candidatura di Urbino partono, come prevedibile, da Raffaello ma hanno anche sostenitori come Claudio Abbado e Carlo Rubbia, Umberto Eco e Francesco Rosi, Valentino Rossi e Roberto Bolle e via elencando in un autentico parterre de rois. E nello stesso giorno della presentazione delle candidature, il 20 settembre scorso, la manifestazione Materadio, promossa da Rai Radio3 nella città dei Sassi, ospitava un incontro con i direttori di candidatura allo scopo di illustrare le politiche culturali delle varie città in collegamento con la rappresentanza della Commissione Europea in Italia. E Cagliari ? Zitta zitta preparava la sua candidatura senza che nulla trapelasse fino alla presentazione del dossier ricco, almeno sulla carta, di cifre, di dati, di iniziative, ma anche con qualche strafalcione francamente imbarazzante per una possibile capitale della cultura come l’anfiteatro [!] di Nora o la “ristrutturazione [!] di importanti beni monumentali (Grotta della Vipera, Villa di Tigellio, Castello San Michele, Torre dell’Elefante, Chiesa di Sant’Avendrace, Chiesa di SS. Pietro e Paolo [!] e Chiesa di Sant’Efisio)”. Senza entrare nel merito di un programma complesso e articolato è lecita qualche perplessità anche pensando soltanto al tormentone di Cagliari “Capitale del Mediterraneo”, sbandierato per anni senza che ci fosse alcuna iniziativa, pronto a divenire “Capitale Europea della cultura” in una improbabile gara con i luoghi citati in apertura. Pare piuttosto evidente che una capitale della cultura dovrebbe avere un background di partenza per fare da volano a ulteriori iniziative con lo scopo di inserire l’offerta in un ambito articolato e funzionante. Niente da dire sulle potenzialità di Cagliari ma qualche dubbio continua a sussistere se si fa un cenno, anche rapido, ai problemi annosi che la città non riesce a risolvere. E’ purtroppo un elenco noto che annovera l’Anfiteatro Romano, la necropoli di Tuvixeddu, la Passeggiata coperta, il Parco della Musica, il Poetto e la sua spiaggia, lo stadio Sant’Elia, la riqualificazione di alcune periferie, il campus universitario … Appare inoltre un po’ patetico sapere che “verranno chiamati a partecipare ai lavori del gruppo di lavoro anche esperti bulgari”, quando esiste un accordo ufficiale già sottoscritto il 12 giugno 2013 tra la città di Urbino e la Regione Marche e la città di Sofia e la Regione Sud Occidentale della Bulgaria durante la presentazione ufficiale della candidatura della città ducale (la Bulgaria dovrà esprimere una delle due capitali del 2019). Forse il 2019 appare lontano, ma non tanto … E’ lecito, per esempio, pretendere o anche solo auspicare che la “manutenzione di strade e marciapiedi, con la riqualificazione dei sottoservizi ed eliminazione delle barriere architettoniche” e un ”articolato programma di riqualificazione con la nuova pavimentazione delle vie del centro cittadino” riguardino i cittadini quotidianamente senza dover attendere la nomina ufficiale di “Capitale Europea della cultura” ?Cominciamo a ragionarne ? * Architetto. Storico dell’arte e dell’architettura |
E quindi?
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Cagliari si candida a Capitale Europea della Cultura, 2019.
Quando ho letto la notizia, ho sobbalzato. Poi, un pò frastornato, ho
cercato di capire quale sensazione stessi provando.
Per un sardo, discendente di Atlantide e felice di vivere in prosperità
in una delle regioni d’Europa meglio amministrate e quindi tra le più
ricche, avere un tale riconoscimento non è che la giusta considerazione
di una Regione in cima alle classifiche per minore dispersione scolastica,
maggiore quantità di laureati eccellenti, maggiore attrattività per
studiosi e industriali che trovano nelle fluenti opportunità delle
infrastrutture sarde facile inserimento. Con un sistema di collegamenti
che fa invidia al Giappone, con una gestione della sanita’ che gli svedesi
copiano, con una difesa strenua del territorio che permette di non
disperdere le nostre potenzialità, la candidatura della Capitale del
Mediterraneo e’ cosa dovuta e la vittoria nella competizione, scontata.
Gli alloggi per l’enorme quantità di visitatori Erasmus sono assicurati
dall’efficientissima Casa dello Studente, di fronte a Via Roma, vicino
alla stazione terminale dei treni a normale velocità che renderebbero
incredulo il La Marmora. Gli spettacoli sarebbero ospitati dal Teatro
Lirico, eccellente Golfo Mistico nel benedetto Golfo degli Angeli con la
candida perla del Poetto.
Le visite archeologiche con punti forti nel Parco di Tuvixeddu, dove la
realizzazione di Gilles Clement consentono di verificare come si può
valorizzare il patrimonio della piu’ grande necropoli del Mediterraneo e
nell’Anfiteatro Romano e nell’illustrazione di Karel come miniera per
studiosi di ogni era.
I reperti nell’invidiato Museo Betile con i magnifici Giganti di Monte Prama.
Cagliari ha dimostrato a barbari commercialisti che la cultura, non solo
si può mangiare, ma produce enormi ricchezze.
Malgrado tutti questi punti a favore, non sarebbe male rendere edotta la
popolazione sopra la strategia che renda reale una buona valutazione nel
concorso, magari per avere un contributo costruttivo.