La piazza del Carmine: la madre delle piazze [di Franco Masala]

12 10 2014 cagliari fai piazza - foto giuseppe ungari

Pubblichiamo l’intervento letto da Franco Masala in piazza Carmine in occasione della FAIMARATHON Cagliari… tra bianchi colli e piazze svoltasi a Cagliari domenica 12 ottobre un percorso che ha coinvolto 10 piazze della città ed un centinaio di accademici, studiosi, professionisti, intellettuali, artisti che si sono prestati a fare i “ciceroni speciali” per spiegare la bellezza della città del sole (NdR).

La piazza del Carmine prende il nome dalla vicina chiesa della Madonna del Carmine, di impianto cinquecentesco ma ricostruita in forme moderne dopo i bombardamenti aerei del 1943, e deve la sua forma regolare allo starello metrico, unità di misura per superfici delimitata in quello spazio a metà Ottocento.

Dopo i primi progetti di sistemazione, peraltro non realizzati (Giuseppe Sbressa 1839, Gaetano Cima 1841-42) il disegno della piazza cominciò a prender forma con un edificio industriale (Stabilimento metallurgico Doglio, 1858) e, successivamente, con una serie di palazzi privati (Vivanet, Boscaro, Chapelle, Aurbacher) intorno al tipico spazio alberato essenzialmente con grandiosi esemplari di Ficus retusa. Dai primi del Novecento in poi si aggiunsero diversi palazzi pubblici fino al completamento dei quattro lati (Casamento Scolastico Satta, sede del T.A.R. già Provveditorato alle Opere Pubbliche, Poste Centrali).

In precedenza vi sorgeva la chiesa di S. Nicolò dei Napoletani, circondata da modeste officine in età preindustriale e poi demolita nel 1869 per essere venduta a un privato che vi costruì un’arena in legno per spettacoli, mentre a monte, nella via Malta nel 1937 fu rinvenuto un tempio-teatro, di tipo terrazzato di tradizione centro italica, particolarmente significativo per la localizzazione di zone importanti della Caralis romana. Le rovine furono inglobate nell’area di un edificio privato.

 

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