La città del verde [di Giuseppe Delogu]

sacruxi santa

Pubblichiamo l’intervento letto da Giuseppe Delogu a sa Cruxi Santa in occasione della FAIMARATHON Cagliari… tra bianchi colli e piazze svoltasi a Cagliari domenica 12 ottobre un percorso che ha coinvolto 10 piazze della città ed un centinaio di accademici, studiosi, professionisti, intellettuali, artisti che si sono prestati a fare i “ciceroni speciali” per spiegare la bellezza della città del sole (NdR).

Quando il 16 novembre 1955, trasferito a domanda in Sardegna per servizio forestale, sbarcai a Cagliari e, sceso alla fermata Teatro Massimo del tram n.1, percorsi a piedi il Viale Merello per presentarmi all’ufficio assegnato, non potei non notare lo strano albero che l’adornava e l’adorna tuttora. Mai visto prima, né sui libri né sul territorio. Non ero mai sceso sino al 39° di latitudine Nord, dove si può avere la ventura di conoscere il Ficus beniamina, così mi fu presentato dai colleghi.

Così l’introduzione dell’autore del libro “Il Verde di Cagliari”, Janus, 1986. Siro Vannelli, classe 1925, nato a Montecatini Terme, laureato in scienze Agrarie, inizia a lavorare nel 1955 nel Corpo Forestale dello Stato e, “ a domanda” (quando essere sbattuto in Sardegna era un grande disonore), giunge a Cagliari.

Quel distinto ometto dagli occhiali spessi, capelli bianchi, che mi capitava spesso di incontrare negli anni ’90 sulla linea 5, ha colorato di verde l’immaginario dei Cagliaritani, raccontando con grande rigore scientifico ma anche arguta ironia toscana la storia e le caratteristiche ecologiche, culturali e le curiosità delle circa 100 specie, tra alberi ed arbusti, che ornano le piazze, i giardini pubblici e privati, le strade di Cagliari.

Una storia che torna indietro nel tempo alle testimonianze di Francesco d’Austria-Este, le prime che nel 1812 parlano del Bastione di Santa Caterina, “piantato d’alberi, e serve di passeggio pubblico, che non è lungo più di 80 passi”, e poi continua ricordando l’opera del Piccaluga, agronomo civico, di Raffaele Pischedda, che rimboschi nel 1870 il Monte Urpinu, gli auspici del Bonfis per il rinverdimento di Piazza Carmine, il massiccio inserimento di Ficus retusa (non Ficus beniamina, come correttamente Vannelli chiarisce nel libro) nella prima citata Piazza Carmine, V.le Merello, v. le Trieste, fino ai nostri giorni.

Nel 2009 il Comune di Cagliari pose ai Giardini Pubblici di Viale S. Vincenzo una lapide in suo ricordo. Oggi è un’ottima giornata per celebrarne la sua memoria e, magari, pensare ad una città in cui verde sia più rispettato e meno assediato da parcheggi, vandalismo, incuria. Anche questo può contribuire ad essere “Capitale europea della Cultura”.

 

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