Piazza Martiri: 100 passi dalla Biblioteca Universitaria [di Ester Gessa]

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Pubblichiamo l’intervento letto da Ester  Gessa in piazza Mariri in occasione della FAIMARATHON Cagliari… tra bianchi colli e piazze svoltasi a Cagliari domenica 12 ottobre un percorso che ha coinvolto 10 piazze della città ed un centinaio di accademici, studiosi, professionisti, intellettuali, artisti che si sono prestati a fare i “ciceroni speciali” per spiegare la bellezza della città del sole (NdR).

Solo a cento passi dalla via Università, ove nei due palazzi del Rettorato e dell’ex Seminario tridentino operano dalla fine del secolo XVIII due monumenti culturali, l’Università degli Studi e la Biblioteca Universitaria, eretti anche al fine di rarefare la concentrazione delle istituzioni politiche ed amministrative della parte alta di Castello, si erge un monumento vero e proprio, inizialmente commemorativo dei nostri Martiri del Risorgimento a cui si volle aggiungere il ricordo dei sardi caduti nella I Guerra Mondiale.

Ricordiamo che il monumento dopo alterne vicende è stato riposizionato strategicamente nel 1994 a valle del quartiere di Castello, sede storica delle istituzioni civili e religiose , murate dentro una città che rimase fortificata sino alla seconda metà dell’800.

Oggi la piazza Martiri si affaccia senza ostacoli nella sottostante piazza Costituzione, arredata con questa architettura commemorativa che le da il nome, libera da quel baluardo/varco che era la Porta di Villanova, costruita a ridosso delle fortificazioni , vero e proprio punto di collegamento tra le piazze ma anche accesso al quartiere Marina, mentre Castello restava più su, serrato così come ancor oggi ci appare.

L’area che oggi ci ospita, in origine era chiamata Piazzola della Marina, situata alla sommità della via Sa Costa, via Manno per noi, strada di confine del quartiere Marina, e si origina come spazio definito dal confine segnato dalle prime case di via Mazzini addossate al bastione, e dalla Porta Villanova, dopo la cui demolizione la piazzetta assunse il nome di Piazzetta di Porta Villanova. Nome mantenuto sino alla sistemazione di questo monumento, quello dietro le mie spalle, dedicato ai Martiri in sostituzione di una fontana di marmo che vi rimase posizionata ben poco.

Di questo luogo, ci resta memoria del suo trascorso nei documenti tra cui una Veduta inserita nella pianta della città di Cagliari pubblicata da Giuseppe Cominotti nel 1832, mentre le fotografie più antiche la restituiscono come slargo mancante ancora di questo monumento ai caduti che si erge alle mie spalle e che scolpito dallo scultore piemontese Sartorio venne rimosso nel dicembre del 1933 e sistemato nel parco delle Rimembranze sino al 1994, quando fu restituito alla sua originaria collocazione dove siamo oggi.

Pertanto è sicuramente luogo di memorie, di passaggio umano ma anche segno di scelte urbanistiche cittadine mutate che ne hanno trasformato l’aspetto ma anche la destinazione. La città murata sino al 1866 lo dava come varco/confine/passaggio, in seguito luogo di aggregazione sociale e commerciale, infatti vi si affacciavano diversi esercizi commerciali di cui pochi sono sopravvissuti, oggi è spazio minacciato da una tendenza che vede spostarsi gli scambi commerciali verso la grande distribuzione periferica ed extraurbana, tendenza che deve essere contrastata dalla volontà di far vivere ancora pienamente la città storica, grazie anche ad iniziative che, richiamando i cagliaritani a ricordare il proprio trascorso urbanistico, ne valorizzino il presente, così come questa manifestazione del FAI che con questa Maratona, ci ha riuniti e riportati nelle nostre amate piazze.

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