Piazza Matteotti: una piazza di colmate [di Fausto Pani]
Pubblichiamo l’intervento letto da Fausto Pani in Piazza Matteotti in occasione della FAIMARATHON Cagliari… tra bianchi colli e piazze svoltasi a Cagliari domenica 12 ottobre un percorso che ha coinvolto 10 piazze della città ed un centinaio di accademici, studiosi, professionisti, intellettuali, artisti che si sono prestati a fare i “ciceroni speciali” per spiegare la bellezza della città del sole (NdR). La piazza, pur essendo inclusa nell’area urbana e nel punto d’incontro tra porto, strade ferrate e gommate, posta in fronte ad alcuni dei più importanti edifici della città, è un luogo di confine. Ai tempi di Cagliari murata, in fronte all’esterno delle mura del quartiere della Marina di via Roma, verso il mare non era presente che una riva, forse sporca, ed in fondo, al piede orientale della Marina, il porto, che allora era costituito dalla sola Darsena attuale, posta in fronte al luogo dove un tempo sorgeva il Patibolo. In fronte al Municipio, al Piede del Largo Carlo Felice, la riva girava verso ovest e si allungava verso le foci dello stagno di Santa Gilla, dove, nel settore tra l’attuale ferrovia e lo stagno, in fronte allo stabilimento balneare dei Bagni Carboni, era presente la grande salina di San Pietro. In quel luogo, antistante sa Perdiscedda, negli anni 1917-1918, sorse il primo idroscalo per idrovolanti, dal quale partirono i primi voli postali per la Penisola, e trasferito poi dopo il 1925, nell’area dell’attuale settore militare dell’Aeroporto di Elmas, per essere aperto al traffico di linea nel 1928. Il fronte mare, all’abbattimento delle mura antistanti la Marina, venne trasformato in strada e vennero costruite le banchine. La palazzata attuale di Via Roma venne progressivamente allineata sulla base di un progetto che assieme a tanti preziosi documenti si trova negli archivi digitali del Comune di Cagliari. Se il sedime di piazza Matteotti, da riva marina colmata è passata da tempo a vera e propria terraferma, la piazza è diventata un catalogo di numerose rocce che sono state utilizzate nell’arco dei secoli per erigere questi e vari altri edifici della città. La Via Roma e tante altre strade e marciapiedi di Cagliari, sono pavimentate con i graniti provenienti via mare dalla Cava di Portu su Forru a Carbonara (Villasimius) dove ancora oggi è presente una cava e gli edifici di servizio. Il Palazzo Vivanet ha lo zoccolo in granito di Carbonara ed i pilastri in pietra vulcanica di Serrenti mentre il vicino palazzo comunale sfoggia la migliore “Pietra Forte” dei colli cagliaritani. Ed ormai più nulla lascia percepire l’esistenza di una antica riva, forse melmosa, dove i “piccioccheddus de crobi” giocavano e facevano il bagno in fronte ad un Quartiere della Marina chiuso tra mura. |