Premiato a Venezia il direttore dei musei siriani [di Tina Lepri]

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Il Giornale dell’Arte edizione online, 27 ottobre 2014. Premiato a Venezia il direttore dei musei siriani: difende l’arte dalle bombe e dai saccheggi. Assegnato a Maamoun Abdulkarim il primo «Cultural Heritage Rescue Prize». Venezia. Si è svolta lo scorso sabato nel veneziano Palazzo Ducale la prima edizione del Cultural Heritage Rescue Prize.

La cerimonia è stata presieduta dal ministro dei Beni culturali Dario Franceschini e da Francesco Rutelli, ex ministro Mibac e presidente dell’Associazione Priorità Cultura, che ha promosso l’evento assieme al Consiglio d’Europa e all’Unesco. Il premio di 10mila euro è stato assegnato all’archeologo e direttore generale dei musei siriani, Maamoun Abdulkarim, che assieme ai membri della direzione dei musei è rimasto a Damasco a difendere i beni culturali che sopravvivono ai bombardamenti e ai incessanti saccheggi.

Il riconoscimento è rivolto idealmente a tutti i «Guardiani dei Monumenti della Siria» che rischiano la propia vita per salvaguardare il patrimonio del proprio Paese: sono archeologi, impiegati, sacerdoti e persone comuni rimasti a fronteggiare le bande di scavatori che, armati di ruspe e protetti da guardiani armati, fanno razzia dei tesori archeologi. Abdulkarim aveva inviato alcuni mesi fa a Paolo Matthiae, presente al convegno veneziano, un appello e un drammatico filmato sulla distruzione dei luoghi d’arte.

Rutelli ha riferito che «L’Isis sta dando vere e proprie licenze di sfruttamento delle aree archeologiche per saccheggiare e vendere i pezzi allo scopo di finanziare la guerra». Franceschini ha rilanciato l’idea di istituire una sorta di caschi blu della cultura e di rafforzare subito gli strumenti di contrasto: «Bisogna prevedere nell’ordinamento internazionale questi crimini, come crimini contro l’umanità».
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