Un futuro per il San Giovanni di Cagliari [di Maria Antonietta Mongiu]

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L’Unione Sarda 5/11/2014. La città in pillole. Potrebbe essere il fulcro del Sistema Bibliotecariou Urbano. E’ in corso a Milano “I luoghi della cura: architetture e tesori d’arte da valorizzare” mostra sugli ospedali storici e sul loro riuso. In Sardegna notevoli gli episodi. A Cagliari la “città dei matti” di Monte Claro con una biblioteca bella e funzionale oggi è un parco. Ad Oristano l’Hospitalis Sancti Antoni ospita Pinacoteca e Biblioteca. E’ di qualche mese l’apertura a Sassari della Biblioteca universitaria nell’ex Ospedale della SS. Annunziata (1843/1848), con 300.000 volumi.

Più problematica la conservazione del senso delle “città della salute”e non solo di strumenti scientifici storici, archivi, opere d’arte. A Cagliari un’opportunità esemplare: lo Spedale san Giovanni di Dio, oggetto architettonico tra i più rilevanti dell’Ottocento italiano. Gaetano Cima aveva 37 anni quando nel 1842 lo progettò; 39 quando pose la prima pietra; 43 quando lo aprì. Dal Bastione di santa Croce, quando al tramonto sfumano le “spazzature” contermini, il prospetto di quel capolavoro sembra un’antica porta che vuole aprirsi a santa Gilla.

Gaetano Cima era sedotto da quella densità semantica: Cappuccini ed Anfiteatro che schematizzò nel 1868 prima dello scavo di Giovanni Spano (1868/1871) e del rilievo di Vincenzo Crespi; Palabanda in cui progetta l’Orto Botanico; le latomie di Tuvumannu e l’habitat rupestre di Tuvixeddu ante Cementeria; le Saline di san Pietro .

E’ tempo di riaprire quella porta. Lo Spedale san Giovanni di Dio può essere fulcro di un sistema che, secondo il destino di altri luoghi di cura, accolga il Sistema Bibliotecario Urbano con le biblioteche universitaria, regionale, del consiglio regionale, del polo giuridico- economico, il laboratorio regionale di restauro cartaceo, archivi, collezioni, opere d’arte, catalogo integrato. Regione Sardegna  e Comune di Cagliari  riscrivano quell’Accordo di 300 milioni caducato nel 2008 da incompresibili miopie.

Nel mentre il sindaco di Cagliari per il progetto Spedale san Giovanni di Dio riparta dai 14 milioni del parcheggio sotto le mura, ormai accantonato.

One Comment

  1. Antonio

    Buonasera. Io sono contrario allo spostamento dell’ospedale civile presso la cittadella di Monserrato, anche se mi pare sia già cosa fatta. Per molti utenti, penso soprattutto agli anziani, è molto importante avere un presidio sanitario in centro città facilmente raggiungibile. Se proprio l’ospedale deve essere dismesso, non scarterei l’idea di utilizzare lo stabile come casa per gli studenti fuori sede, vista la cronica carenza in tal senso. Buonasera

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