Ho visto uccidere la Prima Repubblica di Sergio Berlinguer sarà presentato oggi Lunedì 24 Novembre 2014 alle 18:00 nella sede de La Nuova Sardegna a Predda Niedda Str. 31. Lo faranno Pasquale Chessa e Pier Giorgio Pinna. A Cagliari Giovedì 27 alle ore 18 si replica nell’Aula Magna del Rettorato in via Università 40 con Paolo Fadda e Giancarlo Ghirra
Sergio Berlinguer, nato a Sassari nel 1934, è fratello di Luigi e cugino di Enrico. Dopo una lunga carriera diplomatica è stato Consigliere diplomatico del Presidente della Repubblica Francesco Cossiga, Segretario Generale della Presidenza della Repubblica, Consigliere di Stato.
La Prima Repubblica non è morta travolta dallo tsunami Tangentopoli, ma è stata uccisa e Mani pulite è l’arma con la quale un’intera classe dirigente, politica e imprenditoriale, è stata… fatta fuori. È la tesi di Ho visto uccidere la Prima Repubblica, più di 300 pagine dettagliate e rigorose, che svelano i retroscena di alcuni tra i passaggi più significativi della storia politica del nostro paese. L’autore non è un giornalista d’inchiesta, né un cronista d’assalto, ma Sergio Berlinguer, Ambasciatore, Consigliere Diplomatico di tre Presidenti del Consiglio dei Ministri (Cossiga, Forlani e Spadolini) e Segretario Generale del Quirinale, nel settennato più difficile e controverso della storia repubblicana, quello di Francesco Cossiga.
Molte verità vengono rivelate per la prima volta, col supporto di appunti, lettere, note, biglietti autografi – tutti inediti e non rintracciabili in alcun archivio – raccolti dall’autore, in oltre trent’anni di frequentazione delle stanze del potere. Tra le pagine più significative di un racconto ampiamente documentato, non privo di rivelazioni inquietanti: la vera natura dei rapporti tra Cossiga e Moro; il ruolo dell’Italia nella vicenda “Euromissili”; il rifiuto di Papa Wojtyla di far nominare senatore a vita il Cardinale di Palermo, Salvatore Pappalardo; la forte conflittualità tra Presidenza della Repubblica e Vaticano; le continue crisi di governo; il vero ruolo di “Gladio” e, infine, la verità sulla ciclotimia che affliggeva il Presidente della Repubblica e che lo costrinse a lunghi periodi di isolamento.
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