Nuove Strade per Buoncammino [di Franco Meloni]
Una Città si differenzia da un agglomerato urbano in base alle strutture offerte ai cittadini. Un Municipio, un Mercato, una Scuola, un Ospedale, un Tribunale, un Ospedale, un Cimitero e, non ultima, una Prigione. La Società funziona in base ai rapporti che si istaurano tra questi riferimenti della vita sociale. Duole parlare di cancro e di morte , ma non è eliminando le parole che si raggiunge l’eterna giovinezza. Buoncammino, malgrado il nome ben augurante, ha sempre segnato, dall’alto del colle, un tragitto di dolore. Le mura, scostanti, ricordano privazioni e delitti, non sempre ben definiti. Le pietre testimoniano, per una Città cosciente, la durezza della condizione umana. Della realtà umana. Non so se il Ministero permetta sogni architettonici, ma comunque, se mai un carcere minorile dovesse essere situato nelle per ora vuote celle, auguro a tutti noi di poter discutere una reale destinazione d’uso di un luogo destinato al ragionato recupero e non alla punizione vendicativa. Il carcere segna un fallimento. Delle persone e delle istituzioni. Nascondere il problema non risponde ai criteri di convivenza civile in una Società sempre più sposta a fuorvianti maleducazioni. Buoncammino deve, rispondendo al suo nome, indicare un percorso di reinserimento sociale. Capito questo, gli architetti potranno contribuire a realizzare uno scenario dove si cerchi di aiutare la Società a migliorare asciugando, per quanto possibile le innumerevoli lacrime di sangue. *Fisico |
I maestri, mentre spiegano agli alunni delle elementari la geografia, Mar Mediterraneo, Mar Adriatico, Mar Egeo, Ligure … e il Mare di Sardegna? Nei testi delle scuole elementari, non è contemplato. Distrazioni? Scelte didattiche? Poco importa fuori dall’Isola. Dentro?
Storia. Esiste una cultura che ha lasciato dei segni evidentissimi nel nostro territorio, non in altro, Nuraghi, Tombe dei Giganti, Pozzi Sacri. Solo a osservare un nuraghe, mentre cala il sole la sera…
Ho girato un po’ largo, ma l’idea che mi gira è legata all’ex carcere. Caduta la vista del Museo Betile, (intuitivo, pronto alla costruzione, c’erano anche i soldi!)mandato in malora da uomini, locali, troppo poveri.
Il vecchio carcere, con le sue architetture, la sua storia, anche dolorosa, fa pensare al museo ricavato a Parigi, nei locali di una vecchia stazione, Musée d’Orsay, sulla riva sinistra della Senna.
Non abbiamo bisogno di cercare il contenuto di questo contenitore, La civiltà Nuragica, unica, perché solo nel nostro scoglio, quindi universale. Rimane solo da offrirla, generosamente, al resto degli abitanti della nostra terra. Se non noi isolani, chi?