Posizionare la Sardegna [di Raffaele Deidda]

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Charles Lutwidge Dodgson, più noto con lo pseudonimo di Lewis Carrol, autore del romanzo Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie, oltre che scrittore è stato un matematico-logico. Sua la frase: “Se vuoi ispirare fiducia, dai molti dati statistici. Non importa che siano esatti, neppure che siano comprensibili. Basta che siano in quantità sufficiente”. Come non riporre fiducia, ad esempio, nei dati forniti dall’Assessore Regionale del Turismo che ha recentemente evidenziato come nell’anno 2014 si siano registrate in Sardegna presenze turistiche nettamente superiori rispetto al 2013?

Un trend in ascesa, accompagnato e stimolato dalla partecipazione della Regione nello scorso mese di febbraio alla trentacinquesima edizione della Borsa internazionale del Turismo con il progetto “Sardegna Isola della qualità della vita”, con l’intento di valorizzare le eccellenze naturali, culturali, enogastronomiche, il settore dell’innovazione sostenibile, del benessere e della qualità della vita.

A fine anno 2014 l’assessore del Turismo ha comunicato che le presenze complessive nei primi 10 mesi dell’anno sono aumentate del 10,32 per cento e che gli arrivi sono cresciuti del 7,24%. Che le presenze degli stranieri sono cresciute del 12,40%, gli arrivi del 7,27%. Che i turisti italiani si sono attestati a +8,64% di presenze e +7,21% di arrivi.

Ok, la quantità dei dati è sufficiente, direbbe Dodgson. Sono pure comprensibili, fra l’altro. Anche esatti? Essendo elaborati dalla Regione si presupporrebbe di sì. In questo caso, però, non si capisce la posizione da bastian contrario assunta dal presidente di Federalberghi Sardegna Giorgio Maccioccu che ha fatto notare come nei mesi estivi del 2014, nonostante si siano registrati numeri di arrivi interessanti, questo dato non sia stato poi confermato dalle strutture alberghiere dove i numeri sono rimasti gli stessi della stagione 2013.

Maccioccu a fine anno 2014 ha rincarato la dose: “In Sardegna si sta sempre di più consolidando un inquietante fenomeno che è quello della cessazione dall’attività di imprenditori con decine di anni di esperienze, investimenti e impegno sul campo. Cessazioni ma anche cessioni di aziende. Un dato che deve far riflettere le istituzioni, locali e regionali “. Più duro il presidente nazionale di Federalberghi, Bernabò Bocca: “È ora di capire se questo Paese vuole investire seriamente sul turismo o se invece è un tema buono solo per le chiacchiere da salotto“.

Andrea D’Amico, manager di Booking.com, ha sottolineato invece come l’Italia non riesca a sfruttare tutto il potenziale del Mezzogiorno. Dai numeri si rileva che le Isole Baleari riescono ad attrarre più turisti di tutta la Sardegna e la Sicilia messe insieme. Eppure la lunghezza delle coste, la bellezza del mare, la gastronomia e l’arte delle regioni meridionali italiane non avrebbero nulla da invidiare a molte destinazioni concorrenti come quelle spagnole.

Secondo il manager di Booking, al Meridione mancano soprattutto le infrastrutture, manca la possibilità di raggiungere le destinazioni e poi spostarsi facilmente. Soltanto il 12% degli stranieri che raggiungono l’Italia, infatti, scende sotto Roma. Il Mezzogiorno è dove l’Italia può recuperare con il turismo, ma questo non può avvenire senza un potenziamento dei trasporti e soprattutto dei voli.

Intanto Expo 2015 è alle porte, a maggio aprirà i battenti. L’assessore regionale del Turismo ha confermato la partecipazione dell’isola con l’obiettivo di “Posizionare la Sardegna nel mondo”. Non è chiaro se abbia inteso il concetto di posizionamento nell’ambito del marketing strategico, e quindi come processo utile a creare un’immagine nella mente del target, o se lo scopo sia quello di far conoscere il posizionamento geografico dell’isola. Stanti le competenze professionali dell’assessore si dovrebbe optare per la prima ipotesi anche se non sarebbe affatto sbagliato, in aggiunta, raccontare al mondo dov’è collocata la Sardegna nell’atlante geografico.

A quanti sardi non è infatti capitato, viaggiando per il mondo, di sentirsi domandare cos’è e dov’è la Sardegna? Vanno bene, quindi, entrambi i concetti di posizionamento. E’ soprattutto bene, però, creare nella mente del target l’immagine di come sia facile arrivare e ripartire dalla Sardegna, oltre quella dell’offerta ambientale, paesaggistica, culturale e gastronomica per la quale si dovrebbe essere naturalmente competitivi. E’ pronta l’isola ad offrire tutto ciò?

Pare che per il momento non siano pronti neppure il logo e lo stand, anche se la Regione assicura che ci sta lavorando con impegno assiduo. In ogni caso, consiglia Booking.com che di flussi turistici se ne intende, è un errore da evitare quello di cercare di tirar fuori tutto il possibile dall’evento Expo 2015, che dura un tempo limitato. E’ invece necessario lavorare per far si che questa occasione possa servire a portare quanti più turisti in seguito. Per far questo è assolutamente indispensabile disporre di trasporti marittimi e arei certi e affidabili, di nuove rotte e più frequenze. Siamo pronti?

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