L’incontro degli intellettuali [di Maria Antonietta Mongiu]
L’Unione Sarda 8/04/2015. Lo splendore culturale degli anni Cinquanta del secolo scorsoLa foto raffigura Ercole Contu, Maria Teresa Amorelli, Tea Coco, Massimo Pallottino, Gennaro Pesce, Giovanni Lilliu. Il luogo? La ziqqurat di Monte d’Accoddi, del IV millennio av. C., agli inizi dello scavo. L‘anno è il 1954. E’ un b/n prezioso come ogni scatto storico. Racchiude – per dirla con Roland Barthes – l’essenza della fotografia: fusione tra accadimento e realtà. La sostanza visiva conferma le sue significazioni perché alcuni dei personaggi sono morti e perché il focus – un menhir – preannuncia future gerarchie. Ma anche perché nei volti c’è una consapevolezza oltrepassante il narcisismo di chi oggi vive nell’eterno presente. Al tempo del selfismo di noti e di ignoti. C’era una dimensione di senso di gente irripetibile. Massimo Pallottino, etruscologo tra i grandi, aveva insegnato Archeologia a Cagliari dal 1940 al 1945. E’ sua “La Sardegna nuragica” del 1950, rieditato nel 2000 da Giovanni Lilliu. Approdò quando le leggi razziali cacciarono Doro Levi che tornò nel dopoguerra. Contestualmente a Ranuccio Bianchi Bandinelli, archeologo illustre, docente in città dal 1947 al 1950. Stessa fase, dal 1949 al 1952, in cui Ludovico Geymonat, fu preside di Magistero e consigliere comunale del PCI. Gennaro Pesce sbarcato nel 1949 dalla Libia, dove scavò in Cirenaica e Tripolitania,con Giovanni Lilliu allestì la mostra sui bronzetti che girò l’Europa fino al 1956. Con gli scavi a Tharros e Nora consolidò l’archeologia punica. La bella foto narra passione e impegno per la Sardegna. Si materializzavano alla Libreria Cocco nel Largo. Partecipavano anche Ernesto de Martino che insegnò Etnologia e Storia delle religioni dal 1957 fino alla morte nel 1965 e Alberto Cirese che fu a Cagliari dal 1958 al 1973. Tutti eminenti studiosi e agguerriti intellettuali. |