Il Paesaggio racconta le persone [di Maria Antonietta Mongiu]
L’Unione Sarda 15/04/2015. La città in pillole. Molti giovani riscoprono la vocazione dell’agricoltura. Che cosa è il paesaggio? L’art. 9 della Costituzione dice “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”. E’ il fulcro del senso civico. Mazze e mine che abbattono musei sono un deficit di democrazia e di educazione. Insieme alle brutali esecuzioni attestano poco rispetto della vita. Perché il paesaggio con i suoi caratteri fisici, antropici, etnici racconta le persone vissute nei millenni, il loro identikit culturale, la loro percezione dei luoghi. Lo ribadisce dal 2000 la “Convenzione Europea del paesaggio” che restituisce al paesaggio una valenza di consapevolezza che oltrepassa l’idea del frammento di “pregio” che continua a produrre disastri, bruttezza, povertà. In Italia e in Sardegna, dove la densità di cultura non ha uguali, il paesaggio è più esposto perchè le popolazioni abbisognano di più strumenti. Si fa il possibile perché li abbiano? Sono all’altezza i decisori per politiche in tal senso convinte e per cittadini che partecipino alle decisioni? A guardare la bruttezza prodotta si deve convenire che c’è stato un deficit di conoscenza e di consapevolezza che persiste, a leggere le decisioni del Consiglio regionale sul piano casa. C’è per fortuna un altro paesaggio: decine di giovani non si arrendono a miraggi industrialisti o energetici o cementificatori. Alcuni si riappropriano della vocazione primaria della terra che è l’agricoltura. Altri ricostruiscono i paesaggi del passato: giudicale, nuragico, romano o altro. Migliaia di cittadini hanno voluto scoprire pezzi di storia urbana e di paesaggio comunitario fondativi della identità civica. In fila, non distolti da pioggia o vento. A Londra? No. A Cagliari e in Sardegna. |