Cagliari Sabato 18 alla Fondazione Banco di Sardegna “Il destino delle Regioni nel tempo delle riforme istituzionali” [di Giorgio Carta]

Locandina Invito Convegno 18 aprile RIFORME ISTITUZIONALI

Il destino delle Regioni nel tempo delle riforme istituzionali” è il titolo del Convegno che si terrà a Cagliari sabato 18 dalle 9,30 alla Fondazione Banco di Sardegna in via S. Salvatore da Horta. Organizza l’Associazione degli ex parlamentari della Sardegna. Nel gennaio 2010 si è tenuto a Cagliari un Convegno nazionale “Centralità del Parlamento nelle riforme istituzionali”. In quella occasione sono stati ripresi temi, da trent’anni oggetto di dibattito, privo di soluzioni, che rendano praticabile una revisione soddisfacente della nostra Costituzione senza pericolo per la nostra democrazia parlamentare.

L’equilibrio tra rappresentatività e governabilità è sempre stato l’oggetto del contendere. Alterare questo equilibrio significa modificare il funzionamento delle Istituzioni con seri rischi per la tenuta democratica. L’Associazione degli ex Parlamentari difende tutte le istituzioni democratiche ma in modo particolare il parlamento, ridotto oggi ad un simulacro di se stesso, anche perché delegittimato da una legge considerata incostituzionale da una sentenza della Corte.

L’uso abnorme della decretazione d’urgenza ed il predominio di una maggioranza parlamentare, che maggioranza nel Paese non è, costringe le Camere a ratificare, senza adeguato dibattito, le decisioni del Governo, comprimendo le funzioni assegnate dalla nostra Costituzione, alle assemblee legislative. Ma vi è di più: in questo contesto si vuole modificare la Costituzione e l’ordinamento dello Stato con un Parlamento frutto di un premio di maggioranza abnorme, che fa impallidire le disposizioni della cosiddetta legge truffa del 1953, bocciata dal popolo italiano.

Le centinaia di migliaia di firme raccolte in difesa della Costituzione, rispetto alle modifiche attualmente in via di approvazione, denunciano un profondo malessere, ed il pericolo di un possibile sovvertimento dell’ordinamento dello Stato. Da qui l’esigenza di una profonda riflessione e non la corsa ad approvare riforme, con votazioni notturne, a colpi di maggioranza, soffocando le richieste di interventi con “canguri vari” nel corso del dibattito parlamentare.

Se sono inaccettabili nel mondo odierno, che richiede decisioni rapide, forme ostruzionistiche spregiudicate (voto segreto, presentazioni di migliaia di emendamenti), al solo scopo di paralizzare le decisioni del governo, non lo sono da meno, il ricorso alla fiducia su un maxi emendamento, che preclude il corretto dibattito parlamentare. La debolezza attuale del parlamento è figlia della debolezza della rappresentanza politica, ancor più evidente nei Consigli regionali, Consigli oggi appendici alla mercè degli umori degli esecutivi. Le assemblee elettive, vista la modalità di selezione delle classi dirigenti, stanno cessando di essere, come è sempre stato, il luogo del dialogo e del confronto.

Per aggiornare la Costituzione è necessario uno spirito costituente, che non mi pare sia quello che oggi permea le forze politiche. Da qui il titolo del nostro convegno Non è accettabile che la fine del bicameralismo perfetto, giustificata con la necessità di snellire il processo legislativo, porti alla creazione di un monocameralismo camuffato da bicameralismo, con un simulacro di Senato di secondo livello nominato da Consigli regionali ed Enti locali.

Si abbia il coraggio di abolire il Senato, creando un monocameralismo con tutti i pesi e i contrappesi propri di una democrazia parlamentare o se si vuole anche presidenziale. La storia non può essere percorsa a ritroso, non si può passare dal Re Sole alle democrazie parlamentari e poi tornare indietro a forme decisionistiche solitarie da piccoli uomini della provvidenza.

L’Associazione degli ex parlamentari, essendo pluralista, si ripropone di stimolare, in questa delicata materia, un dibattito a più voci, senza avere la presunzione di dettare indicazioni o soluzioni precostituite.

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