Per carità [di M.Tiziana Putzolu]

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Si sono lamentati tutti, tutti quelli che conosco e che vengono qua, lo sa? Si lamentano in continuazione. Perché ce ne sono dappertutto. Nei parcheggi degli ospedali, davanti ai supermercati. Ad ogni semaforo. Ed ora anche qui fuori? E poi insistono. Altro che, se insistono.

Era in piedi al centro della stanza. Gesticolava. Noi non se ne può più. Diceva. Non è che possiamo dare soldi a tutti. Bisogna prendere dei provvedimenti, almeno qui, qui davanti. Ce ne sono seduti per terra, con bambini in braccio. Non sono della nostra … religione. E sono sporchi. Per carità! Ma lo sa che a volte … puzzano? E’ un problema di pelle, non è solo che non si lavano, lo sa? Cosa ne dice se facciamo una riunione, noi, tutti insieme, se lei è d’accordo, naturalmente. Lo disse abbassando il tono di voce che si fece suadente. Sabato pomeriggio, abbiamo pensato, così affrontiamo il problema. Era ormai quasi un sussurro.

L’uomo sollevò lo sguardo al cielo. Se ne stava seduto come sempre, ma non era tranquillo. La sua comunità era in subbuglio. In effetti il problema c’era, e andava affrontato. Va bene, disse ad un certo punto, dopo un lungo e concentrato pensiero, quasi mistico. Le mani intrecciate. Aveva ripassato i fondamentali. Mercanti non erano, del resto. Mendicanti … Va bene. Disse convinto. Organizzate la riunione.

Alla riunione si presentarono tutti. Questa indecenza va affrontata, subito. Non siamo al sicuro neppure quando veniamo qua? E’ una vergogna. Tuonò per tutti lei. Era il suo momento. Quella con il filino di perle, il foulard al collo, calza fumé abbinata al colore dei capelli ed il mezzo tacco. Anziana sì, ma che grinta. Ce ne fossero di donne così, pensò! E’ riuscita ad aggregarli tutti. Ma come si fa? Pensò subito dopo. Non era cosa facile. Poi ebbe un’idea. A suo modo geniale. Prese la parola. Silenzio! Le voci si abbassarono e sussurravano. Parla lui adesso. Sssss, zitti, che parla. Allora! disse. Fece una pausa attendendo il silenzio generale. Si alzò in piedi. Dava solennità.

E arrivò il silenzio assoluto. Bene. Disse soddisfatto. Proseguì. Secondo me qualcosa si può fare. La situazione è delicata. Ma servono dei volontari. Bisogna organizzarsi. Due volontari. Ecco. Tu, tu che hai una bella stazza. E tu. Anche tu. Si faranno i turni. Due il sabato pomeriggio e due la domenica mattina. Faremo dei gruppi di controllori. Chiamiamoli così. Delle specie di ronde. Non violente, certamente. Li fate solo spostare. Che vadano a chiedere l’elemosina da un’altra parte, ma non qui davanti. La domenica! Per carità!

Furono tutti d’accordo. Solo qualcuno era perplesso. Le ronde anti-elemosina, mah, pensarono. Forse non era proprio il caso. Uno prese coraggio e disse guardate che il Papa ha aperto dei bagni proprio in San Pietro, per i poveri! Quella è un’altra cosa, gli risposero tutti. Qua si tratta di chiedere delle elemosine, non possiamo farla due volte, in chiesa e fuori. E poi c’è il decoro. Fu un attimo e la maggioranza vinse.

Si trattava di stilare solo i turni, in fondo. Un foglio con i nomi dei volontari rondisti anti-elemosina. Attenzione ai matrimoni ed alle cerimonie importanti. Mi raccomando, in quei casi massima attenzione. Aveva detto. E da domenica, via con i primi turni ed i primi volontari delle ronde.

Si presentarono puntuali, con tanto di cartellino di riconoscimento davanti alle porte della Chiesa. Dopo pochi giorni la voce si sparse. Ronde anti-elemosina si costituirono nelle principali parrocchie della città, anche in quella che accolse Papi e cerimonie memorabili. Proprio davanti a quella che accolse centomila fedeli, un tempo, adoranti e venuti da ogni dove dell’isola. Erano tempi brutti, quelli che si vivevano a quel tempo. C’era miseria e povertà. I ricchi erano a disagio a varcare quelle soglie e dover sopportare quello spettacolo indecoroso. Questi straccioni sono dappertutto. Era aprile del 2015. Tempi brutti brutti! Per carità.

Il 20 aprile 2015 è apparsa la notizia sul quotidiano sardo L’Unione Sarda dal titolo ‘Le ronde anti-elemosina chieste dalle altre chiese’. A quel fatto l’articolo liberamente si ispira.

One Comment

  1. Antonello Farris

    Ma un prete di un’altra parrocchia ebbe un’idea diversa (era aprile del 2015 e professare quell’idea sembrò uno scandalo, sembrò tornare indietro di due millenni quando un uomo chiamato Cristo predicava la misericordia), disse questo: “I volontari delle ronde dovranno raccogliere le offerte durante la messa e poi dovranno dividere in due il ricavato. Metà resterà alla chiesa e l’altra metà la dovranno distribuire tra i mendicanti che sostano fuori dalla chiesa.” Quei parrocchiani capirono e applaudirono il loro parroco. Da allora molte altre chiese cittadine hanno adottato questo modo di praticare la misericordia e un papa che si chiamava Francesco disse che tutto il mondo avrebbe dovuto prendere l’esempio da loro e riscoprire la misericordia e la carità cristiana.

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