“L’ostinazione al servizio della democrazia” di Francesco Mugheddu [di Franco Meloni]

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Insegnare è l’attività che può arricchire più di ogni altra. Insegnare Fisica è bello e lo è ancora di più quando lo si fa con ragazzi che hanno scelto un percorso difficile ma pieno di soddisfazioni. Quella più grande è quella del capire come affrontare un problema, che magari non sarà risolto, ma per lo meno, e non è poco, sarà inquadrato nella giusta prospettiva. E’ come studiare una montagna e non riuscire ad arrivarne in cima. Ma il mondo è sempre diverso a seconda dell’altezza dal quale lo si osserva.

La Fisica è una scienza perché pretende delle verifiche sperimentalmente corrette. Oggi ho avuto la verifica, piacevole ma anche spaventata, di come può essere importante il ruolo dell’insegnante.

Francesco Mugheddu ha seguito il mio corso di Struttura della Materia. Poi ha insegnato. Poi ha deciso di occuparsi della conciliazione dei conflitti. Ha passato come osservatore delle Nazioni Unite gran parte della sua vita nei luoghi simbolo della violenza. Ha ricordato oggi, presentando il suo libro  L’ostinazione al servizio della democrazia che parlando di pace si è accorto dell’enorme importanza delle parole nel trattare argomenti che possono scatenare l’odio e la violenza se non sono riportati ad un reale rapporto di riconoscimento dell’altro, non più nemico. Francesco dice che la Fisica gli ha insegnato il rigore e l’accuratezza nel perseguire un obiettivo.

E’ ostinato perché la pace non si ottiene come dono ma va continuamente perseguita ma sorride come se avesse la beatitudine dei costruttori di pace. E’ ostinato perché sta combattendo, da tanti anni, la sua battaglia con la sclerosi multipla. Comunque vada, Francesco ha vinto.
*Fisico

 

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