Ottanta ma non li dimostra [di Franco Masala]

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Sono passati ottant’anni dall’inaugurazione della stazione fiorentina di Santa Maria Novella e l’edificio continua a imporsi come validissimo esempio del Razionalismo italiano, ancora di più se si pensa che nello stesso giorno – 30 ottobre 1935 – fu inaugurata anche la Biblioteca Nazionale in uno stile passatista ormai fuori dal tempo.

Al contrario la stazione fiorentina, scaturita da un concorso assai partecipato (più di cento progetti), coniuga forma e funzione in modo esemplare andando di colpo oltre lo storicismo eclettico consueto per gli edifici pubblici di allora che ha il massimo risultato nella stazione centrale di Milano, realizzata soltanto pochi anni prima in perfetto stile assiro-milanese.

Il “Gruppo toscano”, capitanato da Giovanni Michelucci con i giovani architetti Nello Baroni, Pier Niccolò Berardi, Italo Gamberini, Sarre Guarnieri e Leonardo Lusanna, vinse il concorso tra molte polemiche, superando in modo intelligente lo svantaggio di dialogare con l’abside della chiesa gotica di S. Maria Novella. L’uso della stessa pietra forte fu rispettato nell’edificio che ha un andamento orizzontale discreto, interrotto in facciata dalla “cascata di vetro” che copre, illuminandolo, il salone della biglietteria.

Sono poi i dettagli a rivelare una progettazione integrale che comprende gli orologi, la grafica delle scritte in bronzo sulla parete di testa, la sequenza ininterrotta dei pannelli fotografici con vedute di città italiane nell’atrio centrale, le panchine con i ripiani poggia-bagagli che fasciano i pilastri con salvaurti sempre in bronzo lungo i binari. Si aggiunga il perfetto amàlgama dei materiali – pietra forte, rame, travertino, marmo apuano, marmo Amiata, vetro – per capire come oggi la stazione fiorentina non soffra di invecchiamento sia nelle funzioni sia nell’aspetto estetico.

E perfino l’oltraggio dell’infelice pensilina dei bus, realizzata per i Mondiali di calcio del 1990, con la sua bicromia derivata dal marmo verde di Prato e dal bardiglio, è stato eliminato nel 2010 dopo vent’anni di (poco) onorato servizio. Permettendo alla stazione di riprendere il suo ruolo di intervento più significativo nella Firenze del Novecento, condizionata da un passato glorioso e poco incline a confrontarsi con i nuovi linguaggi della cultura europea.

La stazione Firenze Santa Maria Novella. Da ottant’anni la porta della città Mostra permanente con cento fotografie d’archivio ex Galleria degli orari della stazione

*Fotografia di Giorgio Stagni, 2011

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