E la gente muore [di Raffaele Deidda]

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L’AIAD è la Federazione Aziende Italiane per l’Aerospazio, la Difesa e la Sicurezza. Ne è il presidente Guido Crosetto, già deputato di Forza Italia e del Pdl, poi fondatore di Fratelli d’Italia con Giorgia Meloni e Ignazio La Russa. Intervistato da un quotidiano nazionale aveva motivato la sua decisione di lasciare la politica col desiderio di “tornare a lavorare concretamente per il Paese”.

E’ federata all’AIAD la RWM Italia S.p.A., società del gruppo Rheinmetall con due stabilimenti in Italia, a Ghedi e a Domusnovas. Attraverso la Federazione si apprende che la RWM Italia dispone di un moderno impianto per la produzione di esplosivo insensibile (PBX) a Domusnovas e che presenta un core business centrato su Caricamento di munizioni e spolette, Sviluppo e produzione di Teste in Guerra per Missili, Siluri, Mine Marine, Cariche di Demolizione e Controminamento, Progettazione, sviluppo e realizzazione di Mine Marine e Sistemi di Controminamento.

Le bombe prodotte a Domusnovas sono considerate dai committenti “perfette per situazioni in cui è necessaria la massima esplosione e deflagrazione”. Sono quelle recentemente spedite dall’aeroporto di Cagliari e dal porto di Olbia con destinazione Arabia Saudita, per essere utilizzate dai sauditi in Yemen nella lotta ai ribelli dell’Houthi, già movimento religioso pacifista poi trovatosi al centro di un conflitto internazionale. Gli Houthi sono attaccati sia dall’ISIS e che dall’Arabia Saudita. A partire dallo scorso mese di marzo, i bombardamenti sauditi nel paese più povero del Medio Oriente hanno causato la morte di circa 6mila persone, fra cui molte centinaia di bambini, oltre al ferimento di altre 25mila. Dimostrazione evidente della qualità delle bombe ”made in Sardinia”!

Intervenendo lo scorso mese di luglio al convegno dell’AIAD “Il sistema industriale della Difesa per il sistema Paese”, il ministro Pinotti aveva dichiarato che: “Senza un’industria della Difesa, senza potersi garantire una certa produzione, una certa capacità, noi non potremmo parlare di Difesa”. La ministra è passata poi dalla esigenza di “una certa produzione” di armi per la difesa dell’Italia all’indifferenza per il carico di bombe prodotte in Sardegna per l’Arabia Saudita, questione neppure meritevole di essere discussa in Parlamento: “ La produzione può essere svolta e l’esportazione può essere fatta. Per quanto riguarda le autorizzazioni è tutto regolare”. Già, l’autorizzazione è stata rilasciata direttamente dal Governo italiano, senza alcun cenno di protesta da parte del Governo regionale della Sardegna.

Tutto regolare, tutto legale (ma non c’è forse in Italia una legge, la 185 del 1990, che vieta esportazioni d’armi verso Paesi in conflitto armato?), tutto corretto. Compreso il fatto che si tratta di bombe italiane fornite ad un paese finanziatore dell’Isis, impegnato in un conflitto che sta massacrando il popolo yemenita. Peraltro senza alcun mandato delle Nazioni Unite.

Risuonano le parole di Papa Francesco: “La guerra è la scelta per le ricchezze: facciamo armi, così l’economia si bilancia un po’, e andiamo avanti con il nostro interesse. C’è una parola brutta del Signore: Maledetti”. Parole dure che sembrano lasciare indifferenti i decisori politici, pur consapevoli che la meta principale delle armi italiane è il Medio Oriente, con un ricavo di cinque miliardi di euro nel periodo 2010-2014. Di cui un miliardo e 200milioni fatturato all’Arabia Saudita.

Che dire poi del fatto che la Rwm Italia S.p.a, in quanto succursale della Rheinmetall, è finanziata da alcuni fondi pensioni dello Stato di New York e da altri fondi assicurativi e d’investimento riconducibili ad Allianz, Hartford, Black Rock ed altri, se non osservare con raccapriccio che c’è chi gode dei ricavi dei fondi maturati grazie alla produzione di bombe che massacrano intere popolazioni? Di cui l’Occidente ignora quasi tutto, se non l’ostilità ai ricchi acquirenti delle armi “eccellenti”, orgoglio della tecnologia occidentale.

Quel “maledetti” pronunciato dal Papa dovrebbe far riflettere. Anche chi, come Guido Crosetto, è alla guida dell’AIAD con la determinazione di “lavorare concretamente per il Paese” federando società produttrici di strumenti di devastazione e di morte.

Chi poi pensa che si debba essere orgogliosi di ospitare nel sud Sardegna un centro di eccellenza per la produzione di bombe farebbe bene a riflettere sui versi di Joseph Brodsky, premio Nobel 1987 per la letteratura: “As you pour yourself a scotch, crush a roach, or check your watch,as your hand adjusts your tie, people die”. (Nel momento in cui ti versi uno scotch, schiacci uno scarafaggio o controlli l’orologio, nel momento in cui ti sistemi la cravatta, la gente muore)

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