Benvenuto [di Franco Masala]
Nei giorni scorsi il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo ha perfezionato la nomina di Claudio Orazi a sovrintendente del Teatro Lirico di Cagliari. Non rimane naturalmente che porgere al nuovo arrivato gli auguri più sentiti per potersi districare nei non pochi problemi che lo attendono e che affliggono la Fondazione da parecchio tempo. E, contemporaneamente, augurarsi che sia possibile ritrovare la fiducia, in gran parte deteriorata, da parte del pubblico – abbonati storici e nuovi spettatori – che ha il diritto di frequentare un teatro nel quale beghe interne e problemi esterni siano rapidamente superati in favore di spettacoli finalmente interessanti e accattivanti. L’auspicio è il ritorno ad una programmazione che tenga conto, sia per l’opera che per i concerti, di assenze clamorose che da troppo tempo e vistosamente latitano dal palcoscenico del Lirico. Così da superare il solito Donizetti di Lucia Elisir Don Pasquale o le Tosche, le Aide e le Carmen ripetutamente viste e ascoltate nelle ultime stagioni a discapito, per esempio, di Rossini, assente da dieci anni per un allestimento in forma scenica. Una programmazione che tenga conto di un Novecento che è ormai storia da un bel pezzo (il Wozzeck di Berg, per esempio, ebbe una sola presenza nell’ormai lontano 1981 mentre un capolavoro come Peter Grimes di Britten è clamorosamente sconosciuto); che consideri la possibilità di cicli di concerti con un filo conduttore e non solo come pura aggregazione di pezzi dovuti agli interpreti; che riporti il balletto dei nostri giorni, superando l’indubbio fascino del balletto romantico, meraviglioso quanto si vuole ma stravisto. E non andiamo oltre, nella speranza che la svolta potrà aversi in tempi ragionevoli, compatibilmente con il necessario assestamento del teatro e, soprattutto, con i finanziamenti. In bocca al lupo, dunque ! *Die Feen di Richard Wagner nella messinscena di Beni Montresor (1998) |