Marcella Bonello tra sfida e tenacia [di Maria Antonietta Mongiu]

grotta

L’Unione Sarda 30/12/2015. La città in pillole. L’epigrafista riconobbe autentiche le iscrizioni false per Mommsen. Fu premio Nobel per la letteratura nel 1902 per l’immane opera sulla storia di Roma. Antichista irraggiungibile, spaziava dal diritto all’epigrafia dalla numismatica all’archeologia.

Il suo nome è Theodor Mommsen ma per gli studiosi di Sardegna è solo Mommsen, quasi un paranome. Ebbe molto a che fare con l’isola. Vi giunse nel 1877 e vi ebbe tantissimi interlocutori tra cui Giovanni Spano. Vi soggiornarono suoi allievi per quel lavoro corale che è il X Volume del Corpus Inscriptionum Latinarum edito nel 1883, costantemente aggiornato a partire da Ettore Pais che lo ebbe maestro.

L’opera nacque grazie all’Accademia delle scienze di Berlino, la stessa che col contributo di Mommsen, pose una pietra tombale sulle Carte di Arborea, il falso che coinvolse a vario titolo l’intellettualità sarda dell’Ottocento. Nel Corpus Inscriptionum sono raccolte le iscrizioni su supporti lapidei, metallici, fittili.

A Cagliari la più nota è ancora leggibile nelle pareti della Grotta della Vipera. Le più frequenti, su lastre e cippi funerari, sono erratiche o provengono dalle necropoli di San Saturnino, Viale Regina Margherita, Sant’Avendrace e spaziano fino all’alto medioevo. Il Museo Archeologico Nazionale di Cagliari ne conserva un vasto campionario compresa la madre di tutte: l’iscrizione fenicia di Nora.

Innumerevoli quelle rinvenute nel Seicento durante la ricerca dei “corpi santi” che mise a ferro e fuoco necropoli e chiese. Fu una delle tante grottesche sfide tra il capo di sopra e capo di sotto che produsse anche iscrizioni false. Meno di quanto Mommsen pensasse.

Fu merito di Marcella Bonello sfidare il gigante e riconoscerne l’autenticità. La tenace epigrafista non capitalizzò per sè la scoperta. Capita ai migliori. Bonae Memoriae a chi se ne è andata a Natale.

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