Viaggiare con dignità [di Umberto Cocco]

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Andare da Roma a Firenze in treno in poco più di tre ore e mezzo costa 20 euro, con le Frecce 44 euro, e ci si arriva in 1 ora e 16 minuti. Da Civitavecchia a Olbia si è detto 14 euro, suonando la grancassa a Onorato e a Renzi, ma a patto di stare seduti in poltrona dalle 10 della sera alle 6 dell’indomani.

Chi conosce questa esperienza (e chi non la conosce fra i sardi?!), la considera da adulto press’a poco un incubo. Invece viaggiare con dignità, in modo equivalente a chi prende il treno per spostarsi di 250 chilometri, con la macchina al seguito (un’utilitaria, piccola) costa almeno 130 euro per una persona sola. Il venditore Onorato ha fatto il suo mestiere alla Leopolda, trasformata in palcoscenico per la propaganda di prodotti vari.

Anche Renzi ha fatto quel che ci si aspetta da lui. Ma noi, i sardi? I titoli, gli articoli, le infografiche dei giornali hanno illustrato la novità con toni di altri tempi, di altre Colonie: il passaggio ponte a 14 euro (lo facessero Onorato e Renzi il passaggio ponte, o un qualunque parlamentare sardo, o uno dei cronisti che ha scritto sull’argomento).

Accade qualcosa di grave ai giornali. Ma anche agli italiani, e accade qualcosa di grave ai sardi se è vero quel che è sembrato, che non si sia levata nessuna voce, nessuna indignazione. Era lamentevole la versione divulgativa e ossessionante della “continuità territoriale”, ma un concetto sembrava chiaro a suo fondamento: che i cittadini di un Paese devono potersi spostare nel proprio territorio a parità di condizioni e agli stessi costi comparabili.

E calcolando il costo del biglietto di una persona sola, e non le comitive, le famiglie con 4 componenti – papà mamma e due figli – e per favore non il passaggio ponte sotto quella luce angosciante e su quelle minuscole seggiole costruite apposta perché non ci si possa poggiare la testa, a meno di non accaparrarsene tre, sperando di non capitare sotto lo spiffero dell’aria condizionata. Invece si aggiunge alle tariffe di comodo anche quel raffronto ingiurioso fra quanto costava prima a una famiglia “tipo” attraversare il mare e quando costa ora, solo 500 euro (!). È più grave di quanto non sembri, questa vicenda, e a prescindere da chi viaggia.

Provano a vedere quanto è lenta la presa del popolo anche su materie una volta incandescenti, simboliche. Ed è lenta, è tutto lubrificato.

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