Cinquant’anni di migrazioni ed in mezzo al Mediterraneo la Sardegna [di Nicolò Migheli]
La geopolitica lo definisce Arco di Crisi, gli Stati Maggiori Mediterraneo Allargato. È lo spazio politico e geografico che dal Sahel corre fino all’Afghanistan, Pakistan compreso. Una macro regione in stato di conflitto da quasi quarant’anni, dalla rivoluzione khomeinista in Iran e l’invasione sovietica dell’Afghanistan. Un pezzo di mondo che non trova pace, scosso da interessi fortissimi che hanno nel petrolio la prima ragione e la seconda nella definizione di aree di influenza tra grandi potenze come Usa e Russia, e potenze regionali come Turchia, Arabia Saudita, Qatar, Emirati Arabi Uniti e l’Iran. Conflitti che hanno suscitato la nuova utopia millenaristica della jihad. Le speranze delle primavere arabe tramutatesi in inverni sanguinari in Siria e Libia, in incubi dittatoriali come l’Egitto di Al Sisi, oggi sotto l’occhio delle nostre cronache per l’assassinio del giovane ricercatore Guido Regeni. Il ritorno della Russia al rango di grande potenza ha cambiato le carte in tavola spezzando il sogno neo ottomano di Erdoğan e dei sauditi del dominio della regione. Scossoni che hanno prodotto milioni di profughi in Libano, Giordania e Turchia in primis, ma che stanno mettendo in grande difficoltà l’Unione europea che reagisce costruendo muri e sospendendo di fatto il Trattato di Schengen. I muri non impediranno queste migrazioni bibliche – l’aggettivo è quello giusto, l’Europa non conosceva spostamenti così vasti di popolazione dall’antichità -, così come la Muraglia Cinese non ha salvato l’Impero di Mezzo dai Mongoli o la Linea Maginot la Francia dalle divisioni corazzate tedesche. Nel nord Africa non va meglio. In Libia si prevede una nuova guerra, in Tunisia il governo democratico resiste all’assalto jihadista ma migliaia dei loro giovani combattono in Siria e Libia. La stessa Algeria cova rivolte fondamentaliste. Un panorama fosco in cui agiscono entità statali, gruppi privati, interessi inconfessabili. Anche se avvenisse una qualche stabilizzazione il flusso dei migranti verso l’Europa non diminuirà, perché oltre alle guerre bisogna mettere in conto la fuga delle popolazioni da aree compromesse dalla desertificazione e dal cambiamento climatico. Il Pentagono stima che il l’onda migratoria durerà per i prossimi cinquant’anni. L’Europa davanti a questo fenomeno appare totalmente inadeguata; ha bisogno dei migranti perché invecchiata, ne ha bisogno per mantenere gli standard di vita attuali e per pagare le pensioni degli anziani. Nello stesso tempo il Continente teme il confronto tra culture che può, ed in parte lo è già, trasformarsi in scontro di civiltà. La nascita e il successo di movimenti xenofobi con propensioni neonaziste sono la risposta facile al problema e stanno trasformando le nostre democrazie in regimi autoritari. Regna la paura del diverso e la risposta è sempre più di tipo securitario. La Sardegna, a differenza del Meridione Italiano e della Sicilia, è stata coinvolta marginalmente dal fenomeno. Per gran parte dei migranti il sogno è approdare in nord d’Europa. Ma se quei paesi chiudono le frontiere, se l’Austria annuncia la possibilità di costruzione di un muro sul Brennero, è probabile che le migliaia di rifugiati restino qui da noi, anche nella nostra isola. Siamo preparati ad un fenomeno di questa rilevanza? Siamo pronti ad una accoglienza che non sia chiusura in campi o ghetti? Se ne parlerà lunedì 15 febbraio alle ore 16 nella Sala del Commando Marina Militare, Piazza Marinai d’Italia n°1- Molo Ichnusa, in un Convegno Il Mediterraneo ponte tra i popoli. L’evento è promosso dalla Presidenza regionale FAI, da La Comunità la Collina, dall’Associazione Lamas, dalla nostra rivista SardegnaSoprattutto, dalla Delegazione e dal FAI giovani Cagliari ed è patrocinato dal Commando Supporto Logistico della Marina Militare di Cagliari. PROGRAMMA I Tavola Rotonda Cagliari. Una nuova centralità nel Mediterraneo. Nicolò Migheli Sociologo Cagliari SardegnaSoprattutto Paolo Fadda Ingegnere dei trasporti Università di Cagliari già Autorità portuale Don Ettore Cannavera Comunità La Collina. Introduce e Coordina Luca Foschi Giornalista inviato di guerra II Tavola Rotonda: Mediterraneo – Europa. Rimescolamenti epocali Bachisio Bandinu Antropologo Cagliari Pietro Ciarlo Costituzionalista Università di Cagliari SardegnaSoprattutto Giuliana Perrotta Prefetto di Cagliari. Introduce e Coordina Umberto Cocco Giornalista SardegnaSoprattutto |
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