Fiori frutti animali [di Franco Masala]

acquamanile

Alzi la mano chi non ha mai giocato a “fiori frutti animali”, magari da una bancata all’altra dell’aula scolastica mentre il professore, ignaro (?), continuava la sua lezione. E chi dimentica il tentativo di far prevalere il proprio primato inventando lì per lì nomi e oggetti inesistenti? Un gioco simile può farsi andando in giro per Cagliari allo scopo di trovare nei monumenti i fiori, i frutti, gli animali che popolano molti dei nostri beni culturali.

Se è scontato pensare subito all’elefante della Torre omonima, lo è molto meno ritrovare un drago. Anzi due che si affrontano sulla bella cancellata del Municipio in via Roma. Naturalmente, però, è il leone a fare la sua parte: intanto le teste di due splendidi leoni medioevali nella porta omonima che conduce nel Castello e poi via via  i loro “colleghi” nel portale di Palazzo Zapata o in stemmi gentilizi su balconi e negli interni, fino alla Piazza Palazzo dove è più numerosa la loro presenza. Quattro sono collocati nello spazio antistante l’ex Palazzo di città che li ospita anche nelle mensole del balcone.

La cattedrale accoglie gli straordinari leoni che afferrano le prede, ai piedi del presbiterio: geniale inserimento, nel corpo seicentesco del santuario dei Martiri, di sculture romaniche già nel pulpito pisano di Maestro Guglielmo, oggi sistemato nella controfacciata. I leoni fanno la guardia anche allo spettacolare mausoleo barocco di Martino il Giovane, re di Sicilia, qui sepolto. Né possono mancare ai piedi dello scalone d’onore nel Palazzo Viceregio con un chiaro riferimento solenne all’importanza del luogo. Due leoni, infine, si affacciano nello stemma sovrastante la Porta dell’Arsenale d’ingresso alla Cittadella dei Musei. Leoni importanti, dunque, tutti alloggiati nella parte nobile di Cagliari.

Cani e aquile, invece, sono di casa nella chiesa di S. Lucifero. Nel portale ecco i cani con la fiaccola in bocca a ricordo dei Domenicani – domini canes – che un tempo reggevano la chiesa mentre i bellissimi azulejos nella scalinata del presbiterio mostrano aquile asburgiche a due teste a ricordarci la presenza austriaca in Sardegna nel primo Settecento. Ancora qualche curiosità: i pesci guizzanti dentro una vaschetta ovale nell’acquasantiera pensile della chiesa di S. Cesello in via S. Giovanni, o il topo nel capitello del magnifico chiostro di S. Domenico.

Sono meno frequenti i frutti ma la sacrestia di San Michele offre ghirlande di pomi, fichi, uva in un trionfo di stucchi, e nel Palazzo Viceregio altri putti reggono ghirlande dipinte di frutti e fiori. Nella Sala dei matrimoni del Municipio sono invece presenti arance in grandi quantità ma non manca una  melagrana nello stemma della chiesa di S. Antonio in via Manno.

Quanto ai fiori, infine, soprattutto nelle zone di espansione urbana del primo Novecento l’arte floreale o stile Liberty offre fiori stilizzati nelle decorazioni di moltissime abitazioni private per finire nel solito Municipio dove si trovano sia nelle inferriate sia nei numerosi ornamenti esterni. Insomma, la caccia è aperta e c’è di che giocare a lungo.

*Acquamanile bronzeo nella Pinacoteca Nazionale di Cagliari.

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