Perché i tanti fautori dell’autonomismo, Giunta Regionale in testa, sono silenti di fronte al land grabbing [di Sergio Vacca]
Si può essere d’accordo o meno con la Giunta Regionale e col suo presidente circa l’opposizione all’attracco della portaerei Cavour all’isola di S. Stefano. Con Giunta, Presidente e assessori, un seguito di voci sempre più forte a contrasto della decisione governativa di mantenere un presidio avanzato nel Mediterraneo della Marina Militare italiana. Verrebbe da dire, finalmente c’è un risveglio dell’orgoglio sardo nella difesa delle prerogative di autonomia della Regione. Si può obiettare che nella temperie che attraversano i paesi che si affacciano nel Mediterraneo, molti dei quali colpiti duramente dal terrorismo e tutti fortemente interessati da un fenomeno migratorio senza precedenti, la sorveglianza del mare Mediterraneo è un dovere che comporta sacrifici per tutti. Ma non è questo l’aspetto che mi preme sottolineare. Ciò che vorrei evidenziare è il fatto che la Giunta, i suoi Assessori, ma anche i tanti fautori dell’autonomia regionale siano silenti di fronte al land grabbing o, se si preferisce, rapina delle Terre, prospettata dalle imprese nazionali e multinazionali che propongono fantasmagoriche attività di produzione energetica, occupando Terre agricole di alta qualità e produttività. Pareri discordanti tra il Ministero dei Beni Culturali, che rigetta il progetto e quello dell’Ambiente che, viceversa, è favorevole a tali improvvide iniziative, portano la decisione finale alla presidenza del Consiglio dei Ministri. Spero di sbagliarmi, ma, considerando l’attivismo del primo ministro Renzi, ho ragione di credere che sarà dato il via libera a queste nefaste iniziative. Una domanda! Come mai Presidenza, Assessori e partigiani dell’autonomismo non fanno sentire alte le proprie voci in difesa del territorio sardo e dell’autonomia? Quasi che le Terre agrarie, forestali o pascolive non fossero meritorie di difesa, o, una battaglia in loro difesa, non riguardasse l’istituto autonomistico. Machiavellicamente, la Regione potrebbe inserire nel cahier de doleance verso il Governo anche questa partita. Almeno una delle due potrà portarla positivamente a casa.
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Il motivo potrebbe ricercarsi in quella silenziosa forma di omaggio a Renzi che anche il PD sardo garantisce al premier quando si avviano procedure di sicuro interesse per gli amici del fiorentino. Solo chi è “a poddigh’in bucca” non sa che dietro il nome della società richiedente c’è un gruppo di amici di Renzi. Al contempo, mi sembra onesto e doveroso segnalare le iniziative di opposizione al progetto portate avanti da Mauro Pili e UNIDOS.
Grazie Sergio! E’ imprescindibile far sentire la propria voce specie quando si sia così male rappresentati. Complimenti poi a Mauro Pili per il suo attivismo. Purtroppo l’asservimento di “convenienza” é caratteristica dei cialtroni e vili. Agli asserviti farsi un esame di coscienza e constatare a quale se non a entrambe le categorie risulta di appartenere.
Gentile Antonio, non sono così ingenuo da non pensare – ovviamente non ho prove – che dietro queste attività non vi siano “manine potenti”! Quanto all’on.le Pili e al suo UNIDOS, andrebbe ricordato che queste battaglie – perché purtroppo di questo si tratta – vanno avanti da almeno tre anni. A mia memoria – ma potrei anche sbagliarmi e di questo chiedo anticipatamente scusa – è la prima volta che osservo un impegno così forte da parte del deputato Pili