Il lavoro che vogliamo. Libero, creativo, partecipativo e solidale [di Fulvio Tocco]

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La chiesa in campo per evitare la fuga dei giovani dall’isola del non lavoro. Le diocesi di Oristano Ales-Terralba hanno chiamano a raccolta le persone che possono studiare e condividere esperienze e proposte sul tema “Giovani, lavoro e agricoltura”, con particolare riferimento alla realtà locale dell’oristanese e del Medio Campidano.

Il lavoro che vogliamo. Libero, creativo, partecipativo e solidale”: è questo il tema scelto dal Consiglio Permanente della Conferenza Episcopale Italiana per la 48ma Settimana Sociale dei Cattolici Italiani, che si terrà a Cagliari dal 26 al 29 ottobre 2017.  A giudicare dalla qualità dell’Ordine del giorno prescelto è possibile dire che questa sarà una delle più importanti iniziative che segnerà la proposta di sviluppo per i prossimi anni della Sardegna.

Nel momento in cui le dirigenze dei partiti si nascondono è la chiesa a scendere in campo per elaborare una proposta per evitare che i giovani scappino dall’isola del non lavoro. Che sia così lo s’ intuisce dall’impostazione data dalle diocesi sarde alla “48° settimana sociale nazionale di Cagliari” alla quale hanno previsto di presentarsi con un documento comune. Nel programma è evidenziato che per le diocesi di Oristano Ales-Terralba i temi da approfondire sono: giovani, lavoro agricoltura. Mentre per le altre diocesi i temi sono altri.

Con questa rigorosa impostazione ad ogni diocesi è stato affidato un tema da vagliare. Chi ha responsabilità politiche e sociali nel Medio Campidano farà bene a seguire anche l’elaborazione che scaturirà dalla diocesi di Tempio-Ampurias Ozieri su “Turismo e beni culturali”.

Questi temi calzano appieno da Arbus e Guspini a Barumini e Gesturi e da Sardara a Villanovafranca. Per le diocesi in questione la programmazione delle iniziative è curata da Don Bruno Zucca, Direttore dell’Ufficio di pastorale sociale della diocesi di Oristano e da Don Angelo Pittau, Direttore dell’Ufficio di pastorale sociale della diocesi di Ales-Terralba ai quali si potrà fare riferimento.

I due sacerdoti stanno chiamando a raccolta tutti coloro che possono dare una mano per costruire, attraverso delle ipotesi di studio, una proposta finalizzata a stimolare la ripartenza dell’economia isolana. A tal fine la Chiesa sarda, avvalendosi della collaborazione organizzativa delle diocesi di Oristano e Ales-Terralba ha individuato un itinerario di studio e discussione che prevede una tappa ad Oristano per la mattinata di sabato 18 marzo 2017 presso la parrocchia di San Giovanni Evangelista.

L’incontro consentirà di riflettere sul tema “Giovani, lavoro e agricoltura”, con particolare riferimento alla realtà locale. Per noi campidanesi sarà l’occasione per poter dire che ripartire si può con progetti condivisi a carattere agro-eco-ambientale, a burocrazia (quasi) zero, di facile implementazione, testabili, scaturiti da un’attenta lettura del territorio e delle sue risorse.

Il confronto in merito alla situazione socio economica della Sardegna permetterà di “dare voce a chi non ha voce o ne ha troppo poca”, in un periodo in cui è aumentata la distanza fra ricchi e poveri e reso evidente  l’impoverimento del ceto medio. Il disagio legato alla disoccupazione sta facendo scappare chi si sente escluso dai processi socio economici isolani.

Tanti giovani fuggono proprio per questo motivo. Su siffatto scenario è necessario prevedere dei cambiamenti radicali partendo proprio dalla riconsiderazione del lavoro in casa nostra. Con la settimana pastorale la chiesa, caricandosi sulle spalle una grande responsabilità, è impegnata a ridurre una certa lontananza dei giovani dal mondo del lavoro dopo la chiusura delle fabbriche e la caduta dell’agricoltura soprattutto a causa dell’insostenibile globalizzazione.

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