Solo il sistema proporzionale è garanzia di democrazia [di Maurizio Brotini]
https://left.it/2019/08/14/solo-il-sistema-proporzionale-e-garanzia-di-democrazia/ 14 Agosto 2019. Una battaglia politica di sinistra per sfuggire dalla falsa alternativa rappresentata dal partito di Repubblica al rischio di orbanizzazione del Paese. La crisi del governo giallonero è un fatto positivo, indipendentemente dalle motivazioni che hanno indotto il leader della Lega a tentare di massimizzare il consenso che i sondaggi gli attribuiscono in termini di voti. L’obbiettivo di Salvini sembra essere quello di una orbanizzazione del quadro politico con un governo liberista in economia ed illiberale sul piano dei diritti civili, cementato dalla logica del capro espiatorio identificato nel migrante musulmano e da una concezione della famiglia naturale tipica della destra cattolica. Un governo specchio e sostanza di una società organicistica dove è bandito il conflitto interno a partire dalla fabbrica per arrivare all’intera società. La rottura tra Lega e M5se segna una battuta di arresto, che va colta, nello svuotamento e subalternità del mondo Cinquestelle ai disvalori ed alla visione del mondo della Lega che può riaprire una dialettica sociale e politica positiva e progressiva. Varie proposte – e di diverso livello e qualità – animano quella parte dello schieramento politico che cerca di contrastare il precipitare della crisi e elezioni a brevissimo. Al netto di considerazioni più complessive ed argomentate, quello che maggiormente colpisce di coloro che sono politicamente contrari alla proposta di verificare la possibilità di un governo di legislatura Pd-M5s e LeU è l’assunto di una ineluttabile Finanziaria lacrime e sangue che tale governo dovrebbe sostenere, elemento che avvantaggerebbe successivamente la Lega. Ma se si teorizza – ed addirittura si è interiorizzato – come siano ineluttabili politiche economiche e sociali regressive, ci si rende conto che assieme all’impossibilità di essere Sinistra si sta negando lo stesso spazio ed esistenza della politica? Perché si debbono e possono fare solo Finanziarie lacrime e sangue per i lavoratori e le classi popolari? Si sfidino invece Pd M5s e LeU a mettere in campo una Finanziaria che sia in sintonia con quanto proposto, ed esempio, da Bernie Sanders negli Stati Uniti e da Jeremy Corbyn in Inghilterra e da tutto il movimento ambientalista mondiale. Ed è questo il punto che attraversa lo schieramento avverso alla Lega. Se l’unica alternativa sia quella di riprodurre sostanzialmente la maggioranza che governa l’Unione Europea, ovvero Conservatori, una parte significativa del gruppo socialista e i liberali, oppure aprire finalmente un fronte di critica e di proposta alternativa sul piano economico e sociale alle politiche di austerità ed al neoliberismo variamente temperato. Una proposta di Governo di legislatura che deve passare attraverso la rimessa in discussione all’interno del Pd delle politiche renziane – e più complessivamente del tardo blairismo – e nel Movimento 5 stelle declinare a Sinistra il suo profilo – e gli uomini e donne chiamate e rappresentarlo – recuperando la dimensione dei beni comuni, dell’intervento pubblico nell’economia, dell’attenzione al Sud ed a strumenti universali di sostegno al reddito che avevano costituito parte significativa del suo successo elettorale. Per quanto numericamente esigua, la pattuglia di deputati e senatori di LeU potrebbe e dovrebbe svolgere in questa fase un ruolo da protagonista, rianimando altresì per quella via l’intera area politica a sinistra del Pd. Prendere quindi quota 100 e reddito di cittadinanza e – criticandoli non per quello che c’è ma per quello che manca – rilanciare la questione ambientale e un piano di assunzioni straordinario in tutti i comparti pubblici, dando risposte concrete ed immediate alle centinaia di crisi industriali aperte nel Paese. Tale iniziativa può e deve collocarsi in sintonia con la posizione assunta dalla Cgil nei confronti del Governo gialloverde e ribadita unitariamente nei confronti dell’evolversi della crisi. Sarebbe inoltre il caso di riflettere che non si dà mantenimento del sistema di bilanciamento dei poteri previsto dalla Costituzione repubblicana a fronte di sistemi elettorali maggioritari. Se si andasse a votare in questo momento, stante sondaggi e legge elettorale, il blocco Lega FdI con o senza Forza Italia potrebbe ottenere i 2/3 dei parlamentari eleggendosi da solo presidente della Repubblica, membri non togati del Csm e membri della Corte Costituzionale. Occorre dunque un sistema elettorale proporzionale per la stessa tenuta costituzionale, ivi compresa la divisione dei poteri. Una legge elettorale proporzionale sostanzia e si sostanzia in una democrazia basata sui partiti, e non su comitati elettorali e/o d’affari accumunati dalla narrazione tossica della fine delle ideologie. Ma una democrazia basata sui partiti vive soprattutto nella rappresentanza determinata degli interessi sociali, nella materialità di chi si rappresenta. Il Lavoro è il soggetto non rappresentato (inteso come classe sociale determinata che aspira ad esser soggetto generale della trasformazione).E rappresentare il Lavoro significa partire concretamente dai bisogni materiali del lavoro dipendente ed autonomo economicamente subordinato. Significa partire dalla possibilità di autonomia nel posto di lavoro attraverso l’articolo 18 e riconoscimento dei corpi intermedi di rappresentanza sociale attraverso una Legge su rappresentanza e rappresentatività delle Organizzazioni Sindacali. Questione sociale e questione democratica potrebbero finalmente saldarsi di nuovo: la battaglia per un Governo di legislatura che aggredisca da Sinistra la gabbia dell’Unione è una battaglia che merita di essere fatta, che deve vedere protagonisti i corpi intermedi e l’associazionismo democratico, le riviste e quel che resta dell’intellettualità democratica. Una battaglia che va portata nelle piazze del Paese: in appoggio ad una manovra finanziaria che aggredisca profitti e rendite e premi salari pensioni scuola e sanità e ad una iniziativa che non stia sulla difensiva sul piano dell’accoglienza e dell’integrazione di chi migra. Analisi strategia e tattica insomma, quella che un tempo chiamavamo Politica. *Segretario Cgil Toscana
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