Toponomastica Femminile a convegno [di Agnese Onnis]
Strada donna… …Una strada donna abbastanza insolita da trovare… Toponomastica Femminile a convegno. Le strade: luoghi di memoria, non di violenza. Palermo, 31 ottobre – 3 novembre 2013. Così nel corso del convegno i versi di due testi poetici scritti da una studentessa liceale, letti da Mary Nocentini, relatrice dei ‘Percorsi di genere nei Castelli romani”, hanno fornito ai convegnisti seduti in sala nelle poltroncine rosse – tra cui quelle ‘conquistate’ da POSTO OCCUPATO – il senso del titolo scelto per questo appuntamento di Toponomastica femminile. Le strade: luoghi di memoria non di violenza. Un titolo d’effetto e di richiamo non solo per le donne quello del 2° Convegno di Toponomastica Femminile che si è svolto dal 31 Ottobre al 3 Novembre presso il padiglione De Seta dei Cantieri Culturali della Zisa a Palermo. Il gruppo siciliano di Toponomastica femminile a Palermo ha scelto come sede del convegno un contesto interessante quello dei Cantieri Culturali della Fisa, uno spazio inserito in una cornice della ex area industriale nella quale, recuperati e ristrutturati, i Cantieri sono oggi una cittadella della cultura. Parafrasando le parole scritte nel Foglio, allegato in cartella dei convenuti e realizzato dall’Associazione ‘Luminaria “La città di Palermo (la Zys fenicia, Panormos greco-romana, Balarm araba) il nome dichiara chi si appropria dello spazio…non si tratta di un’operazione neutrale né neutra… Chi si sente padrone dello spazio lo denomina, in qualche misura dichiarandolo proprio… Il Comune di Palermo ha la possibilità di effettuare visite guidate della città come un vero regalo per tutti i convegnisti con due appuntamenti ‘in movimento’, nella mattinata del 31 ottobre e del pomeriggio del 1 novembre. Davvero un’apertura originale della prima giornata, attraverso la partecipazione al percorso A del Trekking Urbano Nazionale, come scrive nel programma la curatrice dell’evento Claudia Fucarino: ” Palermo commemora il proprio passato e onora il proprio presente con un omaggio alle donne, le donne siciliane e straniere che, emarginate dall’universo maschile, dalla storia e dalle cronache del tempo, hanno tuttavia contribuito a costruire la nostra città.“Una lettura quindi della città tutta al femminile”. Quattro giorni di incontri su toponomastica, storia e memoria femminile in Sicilia e in Italia, eccellenze visibili e invisibili, progetti didattici, riflessioni sulla violenza. Il tocco sardo è giunto con l’intervento di Gilda Nonnoi “Toponomastica Femminile in Sicilia. Toponimi al femminile tra isole del Mediterraneo antico: casi tra Sicilia, Sardegna, Italia”. Di isola in isola…Alle relazioni tematiche si sono aggiunte presentazioni e anticipazioni di libri e video curati dalle relatrici convenute: “Rosso fuoco” di Sara Favàron e Grazia Alia, “La Busacchinara “ di Fosca Medizza; tra le guide di genere: La Palermo delle donne, a cura di Claudia Fucarino, e Percorsi di genere femminile ai Castelli romani, anteprima di Mary Nocentini. Attraverso video-documentari sono giunte voci di donne, intellettuali siciliane, piemontesi, toscane, laziali, impegnate nel mondo della cultura, dell’arte e nella società civile. Donne, sud, mafia: videolettera dalla Sicilia; il cortometraggio di A. Marena “ La combattente” dedicato a Frida Malan; i filmati realizzati nelle scuole di Pistoia e di Roma…Le mostre pittoriche e fotografiche hanno aggiunto emozioni e profondità alle idee e alle parole: “ I volti della svolta” a cura di Danila leotta e Simona Sangiorgio, “Le vie della parità. Le donne del Novecento sulle strade di Roma” a cura di Barbara Belotti e Maria Pia Ercolini. Quattro giorni di confronto su un lavoro condiviso, nella varietà e nella specificità dei temi connessi e nell’azione sinergica delle donne intervenute. Censimenti, catalogazione e proposte di intitolazioni di strade, piazze, luoghi pubblici nel territorio nazionale per rileggere il cammino della Storia anche attraverso i nomi delle sue protagoniste, che nelle comunità locali si sono distinte nel volontariato, nelle arti, nella cultura, nella scienza. L’invisibilità delle donne nel linguaggio, nella segnaletica stradale e nella toponomastica contribuisce a renderci corpi più che persone, con tutto ciò che questo comporta. La toponomastica assume così il ruolo di un vero “rilevatore sociale nascosto”. Anche i nomi delle nostre strade e delle nostre piazze contribuiscono a creare la cultura di un popolo, definendone le figure storiche degne di memoria, ma se tali figure illustri sono quasi sempre maschili, quali le conseguenze nella percezione delle persone?
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