Primo maggio, forza e coraggio. In Manifattura [di Carlo Palma Borghi]
Primo maggio festa dei lavoratori. A Cagliari sarà festa anche per gli ex lavoratori e lavoratrici dell’ex Manifattura Tabacchi. È prevista una loro manifestazione da viale Regina Margherita al Palazzo del Comune in via Roma. Sarà festa del lavoro anche per gli ex-salinieri. Anche qui non manca un teatro, quello delle Saline. Sarà festa anche per le due palme che in Manifattura ci sono nate, per desiderio dei Monopoli di Stato. Anche il sale di città era un Monopolio di Stato. Tutto al tempo imperfetto perché siamo tutti ex, anzi, eghes. Alla nostra Città del Sale non mancano le palme ma, a differenza di quelle manifatturiere, non parlano. Anche il quartiere La Palma è stato attaccato dal punteruolo rosso. Non passa giorno che una palma non finisca al macero. E questo è tempo presente. Il primo di maggio in città, passa Sant’Efisio in pompa magna e poi in abiti da campagna. Il suo principale attributo, essendo martire, è la palma. Infatti Paloma e Palmira, tendendo le loro grandi orecchie, hanno potuto raccogliere una confidenza del martiri gloriosu mentre assisteva all’ingresso trionfale del suo cocchio in chiesa, a Stampace. Avrebbe detto: “Io vorrei fare una deviazione dal mio itinerario processionale per andare a fare un giro in Manifattura e vedere cosa posso inventare per sottrarla all’oblio, alla peste dell’indifferenza e al flagello dell’incompetenza e del trasformismo… così magari mi esce un nuovo miracolo per questa città. Perchè di miracoli non ne faccio dal 1793, a parte lo scudetto del Cagliari nel 1970, però lì c’era di mezzo Gigi Riva”. In Manifattura si trova una bella cappella che potrebbe accogliere il santo, se si volesse trattenere e raccogliere in preghiera. Pregherebbe volentieri per tutti, anche per la Regione e il Comune (che ce n’hanno di bisogno). Lui Efis, a dar credito alle palme, avrebbe aggiunto: “Peccato però, al Comune non ne hanno voluto sapere di modificare l’itinerario, sembra che le autorità ben sistemate sulle tribune di via Roma non gradirebbero, ubi maior…” Per un momento Paloma e Palmira, un po’ stizzite, hanno pensato di mettere in atto un blitz: sequestrare nottetempo il simulacro ligneo, non per ottenere un riscatto, ma solo per fargli visitare la Manifattura e le sue pertinenze. L’avrebbero ospitato e accudito come si deve a cotanta santità, peraltro destinata al riconoscimento Unesco come patrimonio immateriale dell’umanità. Tutti sarebbero rimasti con un bel palmo di naso, Regione e Comune compresi. Purtroppo si è capito che questo è un piano inattuabile per mano di due sole palme, per quanto determinate. Piano inattuabile senza l’appoggio e il supporto di gruppi e associazioni culturali. Così anche il santo non ha potuto far altro che sublimare. Alle due palme non resterà che seguirlo passo passo in processione devozionale da Cagliari verso Nora e ritorno. Così, onorato il Primo Maggio, con tutto l’immateriale omaggio di infiorate, malloreddus con salsiccia, pardule con amaretti, gran premio con calamaretti, pani casu e binu a rasu, schironate di muggini con anguille… arriverà Monumenti Aperti, dove tutti i beni culturali sono offerti. Monumenti Aperti con Manifattura chiusa! Su viale Regina Margherita pende un cartello appeso al portone del Cine Teatro Due Palme. Reca la scritta: MANIFATTURA – PROSSIMA APERTURA – DOPO RINNOVO LOCALI. Firmato Sardinia Researches and friends. Viceversa, al chiuso in Manifattura, le due palme battono il ritmo al suono di anche Gigi Riva//tifa Manifattura//come Centrale Creativa. Loro due, vecchie palme, non sono certo troll e non menano per il naso in questo caso che si presenta come di Pandora il grande vaso.
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