Ahi serva Sardegna, di dolore ostello, nave sanza nocchiere….[di Andrea Sotgiu]

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L’articolo di Vito Biolchini in queste pagine interroga chiunque viva la Sardegna  come una regione in cui la specialità non è solo una questione economica e monetaria ma  soprattutto un’identità e una storia. Dove sono finiti Renzo Laconi, Umberto Cardia, Salvatore Mannironi, Paolo Dettori  o più di recente Emanuele Sanna e Nino Carrus? Sono o no nel panteon dell’attuale classe politica o sono stati rimossi? Perché in questo caso è vero ciò che sempre in queste pagine vanno ripetendo un gruppo di intellettuali che avvertono l’opinione pubblica che la rimozione è  la dimensione dell’attuale politica sarda.

Che dire altrimenti delle modalità che  il presidente della Regione e la sua maggioranza, sempre più  frantumata ed autoreferenziale,  hanno adottato con il governo nazionale.

Che dire dei provvedimenti con cui il territorio sardo si sta caricando di ulteriori servitù di cui quella del Qatar non è la più innocua ma, al contrario, sottende  pericolose condizioni e una sfilza di omissis. Non solo l’ospedale di Olbia che impoverirà il servizio pubblico perchè a suo carico o la Costa Smeralda che non ha bisogno di allargare le maglie del PPR per condonare il condonabile, in vigenza dello stesso PPR, come ha riportato la stampa.

Ma il pericolo non tanto nascosto è che l’isola diventi un mega deposito di gas come è stato detto in una trasmissione televisiva senza alcuna replica dalla giunta, sovranisti compresi, o peggio che l’ENI scappi senza bonificare con la copertura di qualche autorevole associazione ambientalistica. Intanto fallisce il progetto Matrica e tutte le promesse della chimica verde. Siamo ancora alle perline da dare al buon selvaggio in cambio di diamanti.

D’altra parte che dire delle centrali a carbone che tanto gli piacciono o la superficialità e  l’incompetenza che la Sardegna ha mostrato in tema di energia nella stessa trasmissione  dedicata al Piano Energetico della Sardegna. Ma il  presidente della Regione annuncia e  festeggia, alla maniera di Renzi, immemore che è stato votato perchè alternativo a Cappellacci in materia di sostenibilità e di paesaggio. Nel mentre tutti tacciono compresi indimpendenti e sovranisti. Questi nel governo per  fare il cane da guardia. Ma di chi?

A metà legislatura sembra che il tempo sia scaduto. Poche legislature nella storia dell’autonomia sono state così irrilevanti e disponibili a vendersi la specialità per un piatto di aria fritta. Mai giunta così inetta nel rilanciare la Sardegna e mai così attiva nella gregarietà.

Le persone che in Sardegna conservano dignità dovrebbero far sentire la propria voce. Dovrebbero farlo di più i sindaci mortificati giorno dopo giorno; i sindacati  smettendo di rappresentarsi nel modo visto a Palazzo Chigi; i nostri parlamentari, compresi i grillini,  che tacciono essendo col resto della politica una pattuglia di benestanti in un luogo desertificato; gli intellettuali che affollano le Università vuote o le scuole degradate o i giornali talvolta muti su questioni fondamentali; i segretari dei partiti da quello del Pd che deve decidere se svolgere una funzione concreta o passare la mano.

 

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