Università a Nuoro. Una realtà di cui essere orgogliosi [di Gian Franco Capra]
In questi giorni mezzi di informazione e social media ospitano concitate discussione sull’Università a Nuoro. Il dibattito si sta concentrando sulle forme giuridiche (Consorzio o Fondazione), per la gestione di servizi ed attività universitarie, che possano ritenersi migliori e più adeguate. Dalla discussione scaturisce una visione pessimistica sul futuro dei corsi di laurea e delle attività di ricerca a Nuoro. Singolare è che spesso il dibattito è scatenato da chi nemmeno conosce l’ubicazione delle sedi universitarie a Nuoro o l’offerta formativa e le attività di ricerca. Per tale ragione intervengo con intento costruttivo. Nel 1994 mi iscrissi al Corso di Laurea in Scienze Ambientali (non più presente) istituito dall’allora Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell’Università degli Studi di Sassari. La mia scelta non venne dettata da ragioni economiche o dalla voglia di starmene vicino a casa (sento tali ragioni da chi vorrebbe spiegare la presenza dei corsi a Nuoro) ma dal fatto che il programma fosse intrigante e ricco di stimoli. Si iniziava a parlare di ecologia, di inquinamento ambientale, di bonifiche, di cambiamento climatico, di parchi nazionali e di altre tematiche ambientali che il corso di laurea avrebbe affrontato. Ebbi accesso ai corsi a numero programmato. Furono cinque anni duri, ma pieni di stimoli ed esperienze. Nel 1999 conseguii la laurea. Mi iscrissi ad un Master al Politecnico delle Marche, per approfondire lo studio di vegetazione e suolo. Conseguito il titolo, indagai le questioni legate all’impatto delle attività antropiche sull’ambiente, frequentando un secondo Master a Nuoro sulla Valutazione di Impatto Ambientale. I due titoli mi permisero di conoscere docenti di fama internazionale. Fu ai primi degli anni 2000 che iniziai a collaborare con una di quelle persone che guardano oltre la staccionata del proprio giardino. Sergio Vacca, Professore Associato in Scienze del Suolo a Nuoro, decise di creare dal nulla (un vero folle) laboratori per studiare il suolo, uno dei comparti ambientali più complessi e meno investigati. Nel 2003 cominciai con lui il dottorato di ricerca, con una borsa di studio dell’Università degli Studi di Cagliari che mi concesse la possibilità di svolgere le attività di ricerca nei laboratori di Nuoro. Nel 2006 vinsi il concorso di ricercatore a tempo indeterminato in Scienze del Suolo, stabilendo le attività in città. L’ impegno non si limitò all’indagine dei suoli della nostra regione ma anche in ambiti nazionali ed internazionali. Il nostro intento fu di raggiungere visibilità a livello nazionale e internazionale con iniziative tra cui convegni ed escursioni scientifiche che videro la partecipazione di centinaia di persone provenienti dalle più importanti sedi nazionali del nostro settore. Negli anni successivi fummo protagonisti di ricerche in Bulgaria, Ungheria, Repubblica Ceca, Israele, Palestina e in altre nazioni. Le nostre ricerche sono state pubblicate nelle più prestigiose riviste internazionali del settore. Siamo considerati tra i gruppi di riferimento nel settore dell’etnopedologia, lo studio delle conoscenze locali legate all’uso della risorsa suolo (una nostra ricerca è stata pubblicata su PLoS ONE, che ospita ricerche di premi Nobel). Abbiamo formato collaboratori e portato a Nuoro rilevanti risorse finanziarie per migliorare la strumentazione di laboratorio, finanziare borse di studio, assegni di ricerca, dottorandi. Soldi spesi per la sede di Nuoro, a Nuoro e per Nuoro, nella convinzione che la ricerca sia uno degli strumenti più sovversivi per portare avanti la folle idea di fare ricerca scientifica di alto profilo in una sede periferica come Nuoro. Attualmente conduciamo ricerche in collaborazione con centri di ricerca di prestigio tra cui il CNR di Pisa, il TEAGASC (massima autorità irlandese per gli studi in agricoltura e sul cibo), la Vienna University of Technology, la Universida de Estadual Paulista di Botucatu in Brasile (tra le migliori 50 giovani università al mondo) e tante altre sedi. Molti nostri ex-studenti dei Corsi di Laurea in Scienze Ambientali e Scienze Forestali, occupano posti di prestigio in enti e uffici regionali, nella scuola o nella libera professione. Altri proseguono la ricerca in Sardegna, Inghilterra, Spagna, Germania, Svizzera, Australia, Polonia, Austria, USA. Dovrebbe far riflettere che molti di loro non avrebbero avuto alcuna possibilità di ricerca sulle tematiche ambientali, se non ci fossero stati a Nuoro corsi e laboratori specifici. Abbiamo ospitato ricercatori, docenti, studenti e dottorandi di tutto il mondo e siglato accordi di collaborazione e scambio con università e centri di ricerca come il Miesel Fire Ecology and Ecosystems Laboratory della Michigan State University, che incrementano scambi di studenti e studi su problematiche fondamentali per l’isola come gli effetti degli incendi sul suolo. Recentemente, tre dottorandi (Sergio Campus, Irene Piredda, Antonio Ganga) hanno creato una start-up (Elighes), nel settore della pianificazione forestale partecipata, che si costituirà in spin-off sostenuta dall’Università di Sassari. Tre che fanno ricerca a Nuoro dove hanno trovato gli stimoli per creare innovazione con le loro forze, sostenuti, moralmente e scientificamente, dai loro docenti e dal CUBACT, incubatore d’Ateneo afferente agli Uffici per il Trasferimento Tecnologico. Ragazzi che hanno deciso di mettersi in gioco, in una sfida difficile ma che darà enormi risultati. Non affronto qui la tematica dei benefici economici che il nuorese ha ottenuto dalla ventennale presenza della sede universitaria. Appare evidente come la mia analisi sia parziale poiché limitata alle Scienze Forestali. Vi sono altri gruppi di ricerca (la Nuoro Forestry School) e Corsi di Laurea nei settori giuridico o medico-infermieristico degli Atenei di Sassari e Cagliari, protagonisti in città di importanti Master, Scuole di Specializzazione, Summer School, Convegni, Seminari con docenti provenienti da ogni dove e altrettanti successi. Eppure, periodicamente, si riaccendono le polemiche sul polo universitario nuorese. Sarebbe il caso di riconoscere quanto di buono ha prodotto il presidio universitario grazie all’impegno di professionisti e studenti che hanno scelto Nuoro come sede per gli studi. Fa più rumore ed attira maggiormente l’attenzione chi grida allo sfascio, piuttosto di chi cerca di rimboccarsi le maniche e fare il proprio lavoro come docente o studente. Sembra quasi ci si debba sentire in colpa a dichiarare che le cose, anche le difficili come fare ricerca o fare università, possano essere fatte pure bene. Sbagliando certo ma provandoci e mettendosi sempre in gioco. Non solo luci ma anche ombre. non diversamente da come raccontano colleghi di università degli USA. Di conseguenza nessuno dotato di onestà intellettuale potrebbe mai affermare che non vi siano problemi anche nella nostra piccola realtà universitaria. Tra questi, incrementare le borse di studio, aumentare i posti letto nelle case dello studente (gli stessi problemi del sistema universitario nazionale), risolvere la questione mensa, ma anche creare un gruppo di ricercatori e docenti stabili a Nuoro. Il pendolarismo didattico e scientifico è uno dei maggiori impedimenti nella crescita del polo universitario nuorese. Chi prende servizio a Nuoro su fondi specifici della sede nuorese, deve stabilire qui le sue attività di ricerca, creando un gruppo che possa ampliare i benefici di cui ho parlato in precedenza. Siamo ancora troppo pochi, a concentrare le attività di ricerca stabilmente su Nuoro. In futuro dovrà cambiare, se davvero vogliamo compiere significativi passi avanti. Altre sedi periferiche, come Alghero con il Dipartimento di Architettura, Design e Urbanistica, hanno dimostrato come sia possibile raggiungere importanti traguardi grazie alla presenza di un consistente numero di docenti stabilmente operanti, sia dal punto di vista didattico che scientifico, in sede. Malgrado tutto la sede nuorese guarda al futuro con ottimismo. La scelta è infatti tra rifugiarsi nel pessimismo oppure affrontare i problemi cercando, assieme, di individuare le soluzioni per incrementare i benefici per il territorio e per i nostri studenti. Abbiamo il dovere di farlo guardando ai successi ottenuti dall’Università di Nuoro, rivendicandoli, senza vergogna alcuna. *Ricercatore presso Università degli Studi di Sassari- Dipartimento di Architettura, Design e Urbanistica – Laboratori di Pedologia Applicata, sede di Nuoro |
Il Dr Capra ha dimostrato che si puo’ fare rucerca ad altussimi livelli anche nelle sedi periferiche, la prima idea di Universita a Nuoro nacque nel 1968 grazie alla commissione Medici del senato,per combattere la piaga del banditismo, oggi e’ una realta’, ma rischia di chiudere, scienze ambientali ha chiuso,dove nel mondo di oggi si parla di green economy, sostenibilita’ambientale dei processi produttivi, Nuoro e la Sardegna centrale ha perso una trande occasione, ma con la caparbieta’ di persone come il Dr Capra forse un po di speranza esiste ancora.
Concordo pienamente con Gianfranco con cui ho avuto la fortuna di condividere molte costruttive esperienze, anche io sono orgogliosamente laureato e dottorato a Nuoro, al quale ateneo mi lega un debito di riconoscenza e affezione. Marcello Caredda Presidente Federazione Regionale Ordini Dottori Agronomi e Dottori Forestali della Sardegna
Condivido ogni singola parola del prof Capra. Esiste molto più di una semplice speranza, ci sono competenze di altissimo livello che lavorano tutti giorni nella sede di Nuoro, lavorano per Nuoro e si muovono in campo internazionale come il prof Capra e tanti altri, che seppur pendolari, impegnano tempo e passione.
Personalmente non ho lo stesso livello di competenze del prof Capra, ma la stessa passione, questo si!
Irene Piredda socio fondatore della Elighes srl, prima spin-off dell’università degli studi di Sassari con sede a Nuoro