Pigliaru, Delrio, Ryanair in Sardegna e le tasse aeroportuali: cronistoria di una pagliacciata [di Vito Biolchini]
Sul caso delle tasse aeroportuali volute da governo Renzi e che hanno determinato la sostanziale fuga di Ryanair dalla Sardegna, da mesi si accavallano dichiarazioni, promesse, appelli e prese di posizione. Ho provato a venirne a capo redigendo una sintetica cronologia dei fatti. Ogni affermazione è stata tratta da articoli i cui link sono chiaramente indicati. Potrei aver saltato qualche passaggio, per cui chiedo la collaborazione di voi lettori per colmare le eventuali lacune. Primo gennaio 2016, scatta l’aumento del 40 per cento delle tasse municipali aeroportuali: si passa da 6,50 a 9 euro per ciascun passeggero in arrivo e in partenza dall’Italia. La manovra, voluta dal governo Renzi, serve a coprire il fondo per la cassa integrazione degli ex piloti Alitalia. Passa poco più di un mese e il 2 febbraio il direttore commerciale di Ryanair David O’Brien durante una conferenza stampa a Roma, definisce “illogica la decisione del governo italiano di aumentare ancora le tasse municipali, danneggiando il turismo italiano, il traffico e i posti di lavoro”. Da qui la decisione di spostare aeromobili e posti di lavoro fuori dall’Italia verso altre basi in Spagna, Grecia e Portogallo, e chiudere le basi di Alghero e Pescara. Con la chiusura della base di Alghero prevista entro il 31 ottobre verranno tagliate 8 rotte con 300 mila clienti persi e 225 posti di lavoro soppressi. Il sindaco di Alghero Mario Bruno raggiunge subito Cagliari e chiede al presidente Francesco Pigliaru e all’assessore ai Trasporti Massimo Deiana precise garanzie di un intervento immediato presso il governo. (1) 3 febbraio, la Regione fa sentire la sua voce. “La decisione del Governo nazionale di penalizzare in maniera molto pesante soprattutto la Sardegna”, dice l’assessore ai Trasporti Deiana. “È evidente che per l’Isola tale provvedimento ha un impatto maggiore rispetto a qualsiasi altro territorio italiano. La Regione esige coerenza dal Governo, in particolar modo quando si tratta di affrontare il tema dell’insularità, e chiede dunque che sia autorizzata una deroga specifica per gli aeroporti sardi. Ecco perché chiediamo a Palazzo Chigi di ripensare e rimodulare, riguardo agli aeroporti isolani, l’applicazione della tassa”. (2) Secondo Deiana il Ministero delle Infrastrutture sarebbe pronto ad aprire un’istruttoria tecnica sulla possibilità di esenzione della tassa di imbarco per i passeggeri in partenza o diretti in Sardegna. (3) “In seguito alla decisione del Governo abbiamo immediatamente scritto una lettera al ministro e chiesto e ottenuto un incontro urgente con i suoi collaboratori: la risposta è stata tempestiva – precisa Deiana – e già a partire da oggi si stanno valutando le soluzioni percorribili al riscontro della nostra richiesta”. (3) 4 febbraio, la politica sarda ostenta ottimismo: “I segnali che arrivano dal governo su una possibile revisione della tassa d’imbarco per gli aeroporti sardi sono incoraggianti. Va dato merito all’assessore Deiana di aver immediatamente ottenuto l’apertura di una istruttoria tecnica”, afferma il senatore del Pd Silvio Lai (4). 5 febbraio, parla il presidente della Regione Francesco Pigliaru e le sue sono parole inequivocabili. Nel corso di una conferenza stampa all’aeroporto di Alghero afferma: “Dobbiamo continuare a convincere il governo che con quell’aumento ha fatto una grande stupidaggine. Aumentare le tasse nel trasporto aereo è una stupidaggine in generale e una stupidaggine in particolare per la Sardegna. Farò la mia parte, ho rapporti col ministro Delrio e saranno ulteriormente intensificati. Facciano quello che vogliono sul resto di Italia ma il prezzo che noi rischiamo di pagare è altissimo”. (5) L’assesore Deiana invece è sicuro: “Il ministro Delrio ha appena dichiarato di essere disponibile a una riduzione delle tasse sui diritti aeroportuali”. (6) Pigliaru è ottimista su tutta la linea: “Abbiamo le risorse e sono certo che nel giro di poco tempo andremo ad annunciare voli più frequenti e verso più destinazioni che nel passato” (5). 6 febbraio, il ministro Delrio afferma: “Stiamo studiando quali misure alternative si possono adottare, alla fine del primo semestre” (quindi a fine giugno, ndr). “Ho incontrato i vertici di Ryanair e EasyJet, abbiamo discusso di questo – racconta Delrio – e gli ho fatto presente che per noi era un atto dovuto perché c’era l’impegno del governo Monti di finanziare in questo modo il Fondo ma, come si sa, l’impegno di questo governo è di ridurre le tasse”. “Sia chiaro che le minacce di ridurre voli e personale non sono accettabili e non aiutano certo alla soluzione del problema”. (7) 8 febbraio, Deiana torna alla carica: Per il momento, fa sapere l’assessore, il risultato portato a casa è quello di un’istruttoria tecnica avviata dal ministero, da cui si capirà se e quali margini d’azione ci sono per questa operazione. (8) Passano tre settimane e il 25 febbraio il ministro Delrio assume in Parlamento l’impegno a ridurre le tasse d’imbarco. “Verrà verificata la possibilità di ridurre al minimo l’addizionale comunale”, afferma durante il question time alla Camera, sottolineando però che “non si va via per 2 euro e mezzo”. (9) Passano i giorni e non succede nulla. Quindi il 16 marzo Regione e comune di Alghero tornano alla carica e riescono a strappare un incontro con Delrio, i vertici di Ryanair. L’appuntamento è a Roma per il 7 aprile. (10) 6 aprile: l’Ansa batte questa notizia: “Domani a Roma, con inizio alle 9 al ministero dei Trasporti, riunione che si annuncia decisiva per tentare di bloccare la chiusura delle basi Ryanair negli aeroporti dell’Abruzzo (Pescara) e della Sardegna (Alghero). Nella delegazione che incontrerà il ministro Graziano Delrio e il responsabile commerciale della compagnia leader nei low cost, David O’Brien, ci saranno i governatori delle due regioni interessate, Luciano D’Alfonso e Francesco Pigliaru”. (11) Arriva il fatidico 7 aprile. E al termine del vertice si respira aria di ottimismo: il Ministero dei Trasporti ha confermato l’impegno per la riduzione dell’aumento dell’addizionale comunale sui diritti di imbarco. “La riunione è stata positiva con impegno delle parti a riprendere il dialogo e a rivedere le decisioni annunciate – afferma Delrio – Le comunicazioni che il Ministero ha fatto riguardo alla tassazione ed alla revisione delle linee guida e l’impegno a essere rapidi apre alla possibilità concreta che non solo si confermino gli impegni passati, ma che vi siano ulteriori sviluppi del traffico aereo“. (12) Al termine del vertice del 7 aprile anche il presidente Pigliaru dichiara la sua “soddisfazione”. “L’incontro è stato positivo e l’assunzione di impegni specifici da parte del governo è un passaggio fondamentale. È stato riconosciuto che il recente incremento dell’addizionale comunale sui diritti d’imbarco ha un effetto negativo in modo particolare per gli aeroporti minori ma ancor di più per quelli insulari. Il ministro Delrio ha confermato l’impegno di ridurre la tassa e di farlo in tempi certi. Noi, da parte nostra, abbiamo chiesto di azzerarla per quanto riguarda gli aeroporti insulari. E si è convenuto quanto la rapidità sia altrettanto essenziale. ” “La direzione è questa”, ha concluso il presidente Pigliaru, “ora continuiamo a lavorare”. (13) Anche il sindaco di Alghero Bruno, generalmente scettico, si lascia andare all’ottimismo: “È stato un vertice importante, che apre finalmente nuove prospettive”. Per il sindaco in poche settimane si potrà “raggiungere il risultato sperato, atteso e condiviso nell’esclusivo interesse dell’isola”. (14) Il ministro Delrio, con una nota ufficiale, afferma che agli interlocutori di Dublino sono state offerte “garanzie sufficienti”. La tassa addizionale aeroportuale, destinata nelle intenzioni di Palazzo Chigi a compensare gli esuberi di Alitalia, dovrebbe sparire entro il mese di giugno. (15) Passa un mese e alle parole non segue alcun fatto. Per questo motivo i sindaci di Sassari e Alghero decidono di andare a Dublino. Alla vigilia del loro incontro però, il 4 maggio, Pigliaru e Renzi si incontrano a Palazzo Chigi. Il presidente della Regione arriva la conferma che l’ostacolo dell’aumento delle tasse aeroportuali non ci dovrebbe più essere. “Presto avremo risposte molto attese sulla mobilità aerea, inclusa la questione delle tasse aeroportuali”, afferma. (16) Il 5 maggio a Dublino intanto, l’amministratore delegato di Ryanair Michael O’Leary è chiaro: i tempi sono stretti, entro metà giugno occorre pianificare i voli in vista della stagione invernale 2016. O’Leary ha sottolineato che per la loro permanenza ad Alghero basterebbe rivedere le tasse anche per la sola Sardegna. (17) Il 13 maggio il colpo di scena: rispondendo alla Camera ad una interrogazione di Mauro Pili, il sottosegretario Vito De Filippo, per conto del Ministero dei Trasporti, afferma che le tasse aeroportuali non scenderanno prima del settembre del 2017, a patto che il gettito fiscale superi i 184 milioni di euro. (18) Pronta la reazione del presidente Pigliaru: “La Regione ha chiesto e continua a esigere che l’aumento delle tasse aeroportuali debba essere cancellato, soprattutto per una regione insulare come la nostra. Il Governo oggi indica il mese di settembre come momento in cui prenderà una decisione. Crediamo che sia essenziale invece fare molto più in fretta. Il ministro Delrio mi ha confermato che è personalmente impegnato ad anticipare i tempi della decisione”. (19) Delrio, che nell’incontro del 7 aprile aveva premesso l’abolizione delle tasse entro giugno, ora sposta il termine a settembre. Sconcertato il sindaco di Alghero Mario Bruno: “Effettivamente mi aveva sorpreso la risposta fornita alla Camera all’interpellanza di Pili. Evidentemente c’è stato un difetto di comunicazione tra il ministro Delrio e il sottosegretario De Filippo perché pochi giorni fa avevamo ricevuto garanzie specifiche anche dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi”. (18) La dichiarazione alla Camera del sottosegretario preoccupa Pigliaru che chiama subito al telefono Delrio, il quale gli spiega che “solo dopo il 30 settembre e solo sulla base del gettito assicurato dalle tasse, con un decreto interministeriale sarà possibile prevedere il ritocco (al ribasso) degli importi”. Secondo Pigliaru però Delrio ha accolto la richiesta: la decisione di tagliare le tasse sarà presa prima di settembre. (20) E in effetti dopo qualche giorno, è il 17 maggio, il presidente Renzi torna sull’argomento e rassicura tutti. Parla dello scalo di Pescara, ma è chiaro che si riferisce anche a quello di Alghero. “Interverremo sulle tasse aeroportuali. È chiaro che dobbiamo avere uno sguardo strategico: i grandi hub non possono essere in tutte le province, il Paese deve ridurre il numero degli hub ma la realtà abruzzese ha tutte le condizioni per andare avanti e speriamo che con l’intervento sulle tasse aeroportuali possano risolversi i problemi”. (21) Ormai la svolta è attesa da un momento all’altro. 20 maggio, parla il sottosegretario alla presidenza del consiglio dei ministri, Luca Lotti: “Già dalla settimana prossima il ministro dei Trasporti Graziano Delrio possa dare risposte precise sulla riduzione o sull’abbattimento delle tasse aeroportuali”. (22) Il 25 maggio la richiesta al Governo Renzi di “cancellare le tasse entro il 15 giugno” arriva ufficialmente dall’Anci Sardegna. (23) Siamo in campagna elettorale per le amministrative, il 2 giugno Delrio è ad Olbia e afferma: “Il fondo volo, quello che serve a sostenere gli ammortizzatori sociali, è bello pieno carico. Dunque insisterò per ridurre drasticamente le tasse aeroportuali. Io sono per questa ipotesi”. (24). “Ridurre drasticamente”, non “cancellare” dunque. Il 5 giugno la Nuova Sardegna titola: “Tasse alle low cost, la Regione fiduciosa: Presto la soluzione”. L’assessore Deiana dice: “La quota per colmare il fondo destinato agli ammortizzatori sociali è stata raggiunta e Delrio sta lavorando per trovare una soluzione al problema e quindi abbassare, o addirittura per cancellare le tasse aeroportuali”. (25) Passano dieci giorni e non succede niente. Il 16 giugno il sindaco di Alghero Mario Bruno scrive a Delrio. “Ministro, ci dia immediati segnali concreti. Mi fido di Lei. Le chiedo un’immediata e autorevole azione. Confido ancora nell’intervento del Governo, e nel Suo impegno in particolare, affinché si possano produrre gli atti concreti già richiamati entro qualche giorno”. (26) Il 23 giugno Delrio è in Sardegna per inaugurare i primi lotti della Sassari-Olbia e annuncia al mondo una verità sconcertante: “Mia moglie ha provato a prenotare un aereo o un traghetto per raggiungere la Sardegna ma non ha trovato niente a prezzi ragionevoli. E voleva venire da sola, neanche con i nostri nove figli”. (27) E della promessa di togliere le tasse entro giugno? “Avevamo promesso entro l’estate un cambiamento di rotta che non riguarda solo Ryanair ma le tariffe aeroportuali italiane, abbiamo lavorato ai numeri ma non siamo riusciti a inserire il provvedimento nel Decreto Enti locali, la cui prima versione è stata licenziata venerdì scorso dal Consiglio dei ministri. Inseriremo il provvedimento entro l’estate in fase di conversione del decreto – assicura il ministro – perché al momento stiamo finendo i calcoli con la Ragioneria”. Delrio ha poi spiega che “il presidente Renzi mi ha assicurato che nei prossimi giorni riusciremo a risolvere la questione, così che entro l’estate potremo mantenere l’impegno per il bene del turismo e di tutto il Paese”. “Entro l’estate” per la Nuova Sardegna significa entro settembre. (28) Entro l’estate? Il sindaco di Alghero Mario Bruno, afferma “Non ci accontentiamo più di parole. Ogni giorno che passa è un danno incalcolabile. Apprezzo la ferma volontà del Ministro ma non basta”. (29) Delrio si è rimangiato quattro mesi di promesse ma l’assessore Deiana non ne fa un dramma e il 23 giugno afferma: “Siamo soddisfatti per le dichiarazioni del ministro Delrio sulla riduzione delle tasse aeroportuali entro l’estate, ci aspettavamo questa decisione perché abbiamo sempre potuto contare sulla costante attenzione del titolare delle Infrastrutture verso i problemi della Sardegna, come dimostrato anche dall’eccezionale impegno che sta dedicando in queste ore alla questione Meridiana”. (30) La situazione però degenera. Il crollo del traffico aereo ad Alghero nel mese di maggio (31) provoca una lite furibonda tra Regione e amministratori locali sulla possibilità di finanziare le rotte di Ryanair (32). Intanto però sulle tasse aeroportuali è tutto fermo (33). A questo punto i sindaci del nord Sardegna minacciano di manifestare a Cagliari (34) e l’8 luglio vengono convocati a Cagliari da Pigliaru e Deiana. Il risultato della riunione è il seguente: “La Regione e una delegazione di sindaci sardi chiederà un incontro immediato al ministro dei trasporti Graziano Delrio, dove verrà richiamata l’attenzione sul tema caldo della riduzione delle tasse aeroportuali”. (35) Quattro mesi buttati. Quattro mesi di promesse a vuoto. Quattro di impegni non mantenuti. Di fatto si torna alla situazione del 16 marzo, quando si era fissato un vertice a Roma con Delrio, i presidenti delle regioni interessate e i capi di Ryanair. Alla Nuova Sardegna di oggi, domenica 10 luglio: il sindaco di Alghero Bruno dice: “Servono risposte entro luglio altrimenti tutto sarà perduto. Abbiamo saputo che Delrio sta lavorando all’emendamento che verrà presentato nei prossimi giorni, farà parte del decreto Enti locali da convertire in legge in parlamento”. Fine della cronistoria. Ora, a parte “pagliacciata”, conoscete un termine capace di descrivere questa situazione?
|
Da un altro punto di vista sembra l’ennesima dimostrazione di sudditanza politica della RAS nei confronti di Roma. Ai nostri politici manca una statura che definirei catalana ( nel senso che fin quando si recheranno a Roma con il cappello in mano, i risultati politici attesi non possono essere che questi). Visto che hanno i mezzi per farlo, la prossima volta si facciano precedere da un bel referendum ( va bene anche quello consultivo; a volte fa anche più clamore di altre, più incisive categorie referendarie, come mostrano recenti vicende internazionali) con il quale i Sardi possano esprimersi su un semplice quesito: ” Volete l’indipendenza da Roma?” Basterebbe una vittoria del si per far capire a certi signori continentali che la festa in Sardegna è finita.
Gentile Sig. Basile,
temo che almeno in una cosa lei abbia ragione: in un eventuale referendum “su un semplice quesito: ` Volete l’indipendenza da Roma?` [cit.], la risposta sarebbe un “si” corale o quasi.
Peccato che una simile domanda abbia lo stesso senso del “volete burro o cannoni?” di tragica memoria: come ci manterremmo, una volta indipendenti? Pensa forse che quel poco turismo che rimane dopo i ripetuti aumenti delle tariffe aeree e marittime basti? Ed in tal caso che faremo? Tre mesi l’anno a schiantarci la schiena (ed a piegarla) facendo i camerieri ed i muratori per poi stentare ad arrivare alla prima settimana del mese gli altri nove? O magari potremmo mantenerci affittando stazzi in nero a prezzi da resort di lusso?
Veda, caro Sig. Basile, la Catalogna può permettersi di parlare, anzi: di urlare, di indipendenza perché è una terra ricca. Vuole forse paragonare il tessuto economico e sociale catalano, tra banche, fondazioni ed industria, con quello sardo?
In una cosa, tuttavia, le devo dar ragione: , laddove dice “fin quando si recheranno a Roma con il cappello in mano, i risultati politici attesi non possono essere che questi”, tuttavia il problema non è l’indipendenza (mi vengono in mente quei poveri ingenui che volevano fare della Sardegna indipendente “la Cuba del Mediterraneo” …) ma la pessima classe politica che noi sardi possiamo tristemente vantare; quei pochi che valevano qualcosa (Soru, l’ex sindaco di Quartu Ruggeri, e pochissimi altri) sono stati abilmente fatti fuori e sostituiti con personaggi della risma dell’ultimo sindaco di Quartu o dell’attuale (per citarne due che mi sono vicini in quanto quartese) O del sempiterno sindaco di Olbia, per citarne un altro assurto di recente agli onori delle cronache.
No, caro Signor Basile, se “los von Rom” declinato alla sarda vuol dire questa gente ed altra consimile libera di fare quel che meglio crede, le assicuro che preferisco emigrare.