Millenials. Auguri, ventenni sardi! [di M. Tiziana Putzolu]
Auguri a tutti. Auguri a tutti i quindicimila ragazzi sardi che nel 2016 compiono vent’anni. Perché vent’anni sono un traguardo importante. Tra le mani le vostre fotografie con la prima candelina sulla torta. Vi vediamo gironzolare con tricicli e biciclette. Sentiamo presenti le vostre urla giocose mentre tiravate due calci al pallone e noi a tifare a bordo campo. O mentre giocavate a pallavolo, pallacanestro, nuoto, tennis o sci. O mentre volteggiavate sui primi pliè con scarpette e tutù da ballo. Abbiamo nelle nostre menti i vostri primi successi scolastici o i richiami delle maestre infuriate per le vostre marachelle a scuola. I compiti non fatti. Una parolaccia di troppo. La nota sul diario. Siete grandi, adesso. Avete, quest’anno, vent’anni. Non sono pochi. Vi chiamano Millenials o Generazione Y perché siete nati ed entrati nella vita adulta a cavallo tra i due secoli. Un ruolo importante nella storia degli uomini. Quelli nati tra i due secoli precedenti hanno visto due guerre. Hanno fatto cose buone e meno buone. Voi guiderete questo secolo, non so se la cosa vi è chiara. Spero che facciate cose migliori di quelle che abbiamo fatto noi, generazione dei vostri genitori. La nostra generazione l’hanno chiamata Generazione dell’Impegno e Generazione dell’Identità. Ma spesso ho la netta sensazione che ci siamo impegnati poco, e che non ci guardiamo abbastanza dentro, perché forse non ci piacciamo affatto. Perché il mondo che vi abbiamo preparato, nonostante le premesse ideali, è forse migliore di quello dei nostri genitori, ma non poi così tanto ben riuscito. Voi potrete certamente solo renderlo migliore. Qualcuno ha detto di voi e di quelli un po’ più grandi di voi, che siete bamboccioni, choosy e viziati. In parte forse è vero, non neghiamolo. Possedete molti oggetti. Chi è più fortunato viaggia. Ha accesso a molte informazioni. È in contatto con il mondo. Avete molti interessi, anche se noi non lo capiamo solo perché sono diversi dai nostri e soprattutto perché non vi ascoltiamo abbastanza. Vi piace il cinema, la musica e per nulla la televisione. Non so bene se la politica vi interessi, ma forse è perché non vi piace lo spettacolo che dà, la politica. Che, diciamo, è più spettacolo che politica. Perché quelli della Generazione dell’Impegno e dell’Identità se la sono accaparrata. Pensano che sia roba loro e che voi non siate capaci. Di capire i problemi e di partecipare. O forse, alla fine, non vi interessa proprio. Inventerete qualcos’altro. State attenti, perché voi Millenials sardi, siete pochi come numero. In Sardegna pochissimi rispetto ai vostri coetanei italiani. Che in tutto sono circa 580.000. Solo in Lombardia circa 90.000, in Emilia Romagna 38.000. Però dovete considerare che essere pochi non è sempre uno svantaggio. Perciò vi dovrete organizzare, ma in cambio avrete tante possibilità in più di riuscire nella vita. Mentre noi, quelli dell’Identità e dell’Impegno, siamo moltissimi e vi toccherà mantenerci, come pensionati, quando sarà il momento. Non credete per nulla a quelli che, per dirla come avrebbe detto Gianni Morandi (cantante del secolo scorso) nella sua celebre canzone Uno su mille ce la fa. Perché a vent’anni è tutto ancora intero, come diceva invece Francesco Guccini (cantautore in voga tra quelli della Generazione dell’Impegno), anche se quante balle si ha in testa a quell’età. Ce la farete tutti, ognuno per la sua parte e per la sua strada. Certo dovrete impegnarvi, studiare molto perché le Pantere Grigie, cioè noi, non abbiamo perso il vizio della zampata e non vi regaleremo nulla, statene certi. Infine, vi prego, tappatevi le orecchie e non ascoltate chi vi considera una generazione perduta. Non è vero. Vogliono mettervi paura, scoraggiarvi, ma voi non dovete demoralizzarvi. Non è mai stato facile per nessuno. O meglio, a dire il vero, è stato facile per qualcuno, ma erano quelli nati con la camicia. Ci sono sempre stati. Sappiamo che siete aperti al mondo, che proteste lavorare a Londra o Stoccolma e considerarlo normale. Noi al massimo facevamo il viaggio della maturità percorrendo lo Stivale fermandoci a Firenze. Molti di voi partiranno, lo dicono statistiche poco incoraggianti, ma tornerete, perché la vostra terra è Itaca, bella, sconvolgente ed accogliente. Infine, non permettete che nessuno vi chiami perdenti. Sappiate che quell’espressione è frutto di un banale meccanismo di proiezione. Voi siete invece pieni di energia perché siete Millenials. Siete solo all’inizio. Siete capaci di guardare al vostro futuro. Dovunque ed anche senza di noi. Dunque gambe in spalla e buon compleanno, ventenni sardi. Tanti auguri a voi! *Il tema delle generazioni e del rapporto tra essi è descritto nel Rapporto ISTAT 2016 a pag 39 al Capitolo ‘Le trasformazioni demografiche e sociali: una lettura per generazione’
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