Cinquanta anni senza i Beatles (dal vivo) [di Franco Masala]

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Risale all’agosto 1966 l’ultimo concerto ufficiale dei Beatles a San Francisco. Eppure, l’anno precedente, incredibile a dirsi, l’unica tournée dei Beatles in Italia fu un mezzo fiasco. I concerti di Milano, Roma e Genova furono tutt’altro che esauriti e ben lontani dal suscitare il clamore e le isterie dei gruppi pop di oggi, soprattutto quelli formati da giovanissimi che attirano folle oceaniche di coetanei.

Era la fine giugno del 1965 e, forse, un’Italia che aveva appena premiato a Sanremo Bobby Solo per risarcirlo della mancata vittoria di Una lacrima sul viso dell’anno precedente, non era in grado di comprendere appieno la sottilissima opera rivoluzionaria dei Fab4, non a caso oggi un “classico” a tutti gli effetti.

Se ne coglievano certamente i lati più esteriori, a cominciare dalle celebri zazzere da “capelloni”, anche se queste, riviste dopo mezzo secolo, fanno sorridere e appaiono lontane anni luce dalla estrosità di molte capigliature di oggi. Altro dato distintivo, ma non dilagante come certe mode attuali, gli stivaletti con il tacco tanto da indurre la professoressa Anna Dessì, durante un viaggio d’istruzione a Pisa, a un commento immediato quando salì sul bus il giovane accompagnatore locale con un bel paio di Beatles boots. In sardo, naturalmente, disse: “Esti a tacconis!”.

Forse allora non lo percepimmo ma in realtà le canzoni dei Beatles furono la colonna sonora della vita che la progressiva aggiunta delle loro vicende fatte di viaggi in India, addio alle scene, liti, separazioni, scioglimenti, non impedì di arricchire con pezzi divenuti storici.

E se ne accorse subito un finissimo musicista, Luciano Berio, che nel 1967 arrangiò per voce e strumenti alcuni Beatles Songs, prontamente eseguiti dalla moglie Cathy Berberian nell’aulica Sala Bianca di Palazzo Pitti a Firenze, destando stupore, ammirazione, consenso in un programma che spaziava da Monteverdi ai Fab4.

Poi sarebbero venuti i fantastici e coloratissimi album – da Revolution a Yellow Submarine a Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band – ma, ormai, i Beatles erano nella storia.

 *Paul McCartney e Luciano Berio

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