I trasporti a Cagliari? Oggi, domani e dopodomani i trasporti di ieri [di Francesco Sechi e Luca Guala]

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Giovedì scorso si è potuto assistere, in diretta streaming, alla discussione per l’approvazione della variante al Piano Urbanistico Comunale per realizzare la tratta tranviaria Repubblica-Piazza Matteotti.  Si discuteva di un’opera che costituisce un lotto di una rete tranviaria pensata tra la fine degli anni 80 e i primi 90, di cui ad oggi è operativa solamente una breve tratta di circa 8 km, sui 70 previsti.

Nel corso di questi 30 anni si è sviluppato un lungo dibattito “politico” tra metro di superficie (di sinistra) e metro interrata (di destra) che si pensava oramai abbandonato, ma che si è invece rinnovato, sorprendentemente, anche in quest’ultima seduta. Un dibattito alimentato da “opinioni“, come avviene quasi sempre con questa amministrazione specie in materia di trasporti. Vista l’inconsapevolezza del ruolo fondamentale che urbanistica e trasporti giocano nello sviluppo di una città, mai a valle di un rigoroso processo di pianificazione. Tant’è!

Si è giustamente tornati sul ruolo della Via Roma e della famosa “Piazza sul Mare” ma non per affrontare su come la Via Roma possa diventare motore di sviluppo per la città o per sviscerare e discutere progetti urbanistici magari provenienti dalla penna di esperti del settore (urbanisti, economisti, trasportisti, storici) messi in gara attraverso un concorso di idee.

Niente di tutto questo: il dibattito, come sempre, è servito per scambiarsi “opinioni” (non supportate da dati), per informare che il progetto urbanistico della Via Roma sarebbe contenuto nei rendering e nelle tavole del progetto della metropolitana oppure dire che forse è meglio lasciare le auto nelle strade perché una pedonalizzazione estesa potrebbe creare un ambiente poco sicuro nelle ore notturne (una profonda visione di sviluppo!!!).

Mentre a Cagliari il dibattito trentennale si sviluppa in maniera asfittica in un noioso scambio di opinioni in libertà, la tecnologia dei trasporti nel mondo va avanti; si individuano sistemi di trasporto innovativi. Le città moderne aggiornano i loro piani strategici per cogliere le nuove opportunità e vincere la sfida della mobilità del futuro che sarà profondamente diversa da quella odierna perlomeno per le città che ambiscono al successo economico nel futuro.

Vivremo in città dove la mobilità assumerà le connotazioni di un “servizio” in cui non sarà più necessario avere la proprietà del mezzo ma senza rinunciare al trasporto individuale; dove i cittadini condivideranno mezzi elettrici di dimensioni e caratteristiche idonee al motivo dello spostamento che si sta effettuando; in cui il trasporto collettivo sarà adatto a tutte le persone e a qualunque spostamento; dove di volta in volta si sceglierà il modo di spostarsi in funzione delle proprie esigenze.

Le città oggi iniziano a pianificare e a comprendere come infrastrutturare le vie e attrezzare gli edifici per accogliere le opportunità fornito dallo sviluppo della “Internet delle cose” (la comunicazione e l’interazione tra gli oggetti), che già stanno trasformando la nostra quotidianità e che avrà un grande impatto sul sistema di mobilità attraverso l’avvento dell’automazione dei veicoli ad uso sia personale (auto e micro veicoli) che di massa (autobus, tram, metro).

Le attuali stime indicano che i sistemi di trasporto totalmente automatizzati arriveranno a completa maturazione e diffusione tra il 2030 e il 2050, ovvero in un lasso di tempo paragonabile a quello da noi impiegato nel dibattito tra “metro interrata” e “metro di superficie“.

Oggi sono stati messi sul piatto altri 8 milioni per la progettazione del completamento della rete tranviaria che nel patto siglato dai sindaci nel 2008 prevedeva (senza le tratte cagliaritane) un’estensione di oltre 70 km.

Considerando che per la tratta Repubblica-Matteotti, lunga circa 2,5 km, ci sono voluti 5 anni di progettazione, ci vorrà un altro anno per l’affidamento dei lavori, e almeno 2 per la sua realizzazione, la domanda nasce spontanea: nel 2050 a che punto saremo? E a che punto saranno i sistemi di trasporto delle città moderne nel mondo?

Auguri Cagliari!

* Ingegneri Trasportisti

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