Terrae motus [di Franco Masala]
AD 4 Juny terremotus Factus est 1616. È la frase che si può leggere in una parete dell’antisacrestia nella Cattedrale di Cagliari; forse la prima testimonianza di un terremoto in Sardegna, e anche una delle poche. Storicamente si ha notizia di altri sismi nel XVIII e nel XIX secolo ma generalmente siamo abituati a pensare all’Isola come luogo esente da movimenti tellurici. Ciò non ci autorizza ad abbassare la guardia. Come purtroppo ci insegna il recente sisma ad Amatrice e dintorni per il quale piangiamo nuove vittime, e ben più numerose, a pochi anni di distanza dal terremoto in Emilia. E una volta piante le vittime (ed è questa la prima e immediata reazione) il pensiero non può non andare a quei lembi di case e di monumenti sventrati da una terra capricciosa (?) che terribili fotografie hanno restituito nei giorni scorsi. Per fortuna questa volta non dobbiamo lamentare i danni a opere preziosissime come gli affreschi di Assisi nel 1997. Non sono però meno importanti i beni culturali perduti o danneggiati anche in questa tornata poiché contribuiscono a pieno titolo a sottolineare l’identità dei luoghi e delle genti che li abitano e li vivono quotidianamente. La riflessione dunque deve andare, più in generale, alla fragilità di strutture che hanno secoli di vita sulle loro pietre e che spesso l’incuria degli uomini contribuisce a minare. Salvo poi piangersi addosso in occasioni come queste. Può allora un terremoto costringerci ad una maggiore attenzione, ad una tutela vigile verso i beni culturali del territorio? può portarci a non collocare, come sempre, la cultura all’ultimo posto e, viceversa, a fare di queste “sentinelle” del patrimonio storico-artistico del Paese una preoccupazione costante anche nella tutela e nella salvaguardia? Ferma restando l’assoluta priorità di una “prevenzione” per tutti gli edifici pubblici e privati che si invoca sempre a posteriori salvo dimenticarlo fino all’ennesima e inevitabile (?) disgrazia.
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Sono d’accordo con la necessità di una riflessione. Mi sembra anche interessante notare la coincidenza quasi totale con le date dei due terremoti!