E se ti dà fastidio
l’urlo della mia fame
e quello del mio dolore,
se non sopporti
neanche le parole
che avrei da dire
e il canto d’addio
cantato prima di partire
e se anche il mio respiro
è di peso
a te che hai preso tutto,
dicendo che era tuo
decidendo i confini
di chi non deve avere
neanche l’acqua da bere
a te che appendi al collo
l’oro che mi hai rubato
io non dirò più niente
ti mostrerò muta
la mia bocca
la guarderai
cucita con ago e filo
e ora dormi tranquillo
se puoi.
*Nata a Sassari, vive a Castelguelfo di Bologna.
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