Cagliari: Teatro Massimo lunedì 6 ore 10:00 il FAI organizza “Arte Ponte tra Culture. Mediterraneo Ponte tra Popoli”. Lectio magistralis di Salvatore Settis [di Redazione]

FAI_ JPG Locandina 6 FEBBRAIO 2017

Il FAI Sardegna, nell’ambito del Progetto Arte Ponte tra Culture. Mediterraneo Ponte tra Popoli, organizza lunedì 6 febbraio 2017,  ore 10: 00, a Cagliari Teatro Massimo, Viale Trento/Via De Magistris, il terzo incontro dal titolo Le Culture Uniscono i Popoli.

La manifestazione sarà dedicata al patrimonio culturale dei paesi del Mediterraneo e al suo ruolo di trait d’union in questa cruciale fase del mondo. Un focus interesserà ruolo, funzione,  azione  del Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale e dei Caschi Blu della Cultura dopo l’accordo tra governo italiano e Unesco per la creazione di una task force di studiosi, restauratori, e carabinieri allo scopo di intervenire nelle aree di crisi.

I precedenti appuntamenti di Arte Ponte tra Culture. Mediterraneo Ponte tra Popoli, frutto del costruttivo rapporto tra il FAI Sardegna, Marina Militare e Comando Militare Autonomo della Sardegna, tenutisi rispettivamente  il 15 febbraio all’Ammiragliato a Cagliari ed il 28 giugno 2016 al Palazzo De La Vallèe, hanno delineato il ruolo del mare nostrum quale vettore di scambio e di sviluppo di rapporti tra i paesi che vi si affacciano e la necessità di costruire ulteriori opportunità di scambio e di conoscenza.

Se nel primo appuntamento di Arte Ponte tra Culture. Mediterraneo Ponte tra Popoli l’accoglienza è stata protagonista assoluta e nel successivo lo sono stati gli ordinamenti giuridici nei diversi paesi, specie in quelli dei paesi dell’arco di crisi, nel terzo incontro del  6 febbraio saranno in primo piano la cultura e i beni culturali nelle diverse declinazioni ed accezioni.

Ciascun popolo infatti, pur nelle differenti e  molteplici forme, ha espresso una densità culturale che, in particolare, nel Mediterraneo è fondata su comuni denominatori che rimandano, come ha insegnato Fernand Braudel, gli uni agli altri. Si tratta di conoscerli e riconoscerli come veicolo di relazioni tra uomini e donne di oggi e di salvaguardarli attraverso  azioni di pedagogia sociale e di norme che, nel corso della storia, non sono state elaborate ed attuate con le stesse modalità.

Già Omero ci narra del valore degli scambi e della necessità di andare oltre le discordie e le divisioni. Ci racconta la disperazione di uomini e donne che fuggivano dalle guerre e dalle carestie. Ci indica con Ulisse la grandezza dell’accoglienza e dell’ospitalità e la dolcezza del ritorno in patria. Ci illustra anche lo sgomento e la perdita di identità attraverso la distruzione della memoria materiale.

Intravvediamo già il destino futuro  dell’Europa in quella speranza di conservazione di memorabilia della patria perduta da parte degli eroi che fuggivano da Troia, o da Tiro, o da Sidone e dai mille luoghi in cui la guerra ha portato distruzione. Ricreavano la patria  in un altrove attraverso lo scambio con chi accoglieva lo straniero. Una visita ai nostri Musei è la migliore narrazione di quanto è successo e di quanto sta succedendo con la differenza che la distruzione oggi è totale e riguarda luoghi, persone, affetti, oggetti e musei. Si tratta di un’iconoclastia che mai nel passato è stata così violenta ed intollerabile.

Il FAI con il terzo appuntamento a Cagliari di  Arte Ponte tra Culture. Mediterraneo Ponte tra Popoli riafferma che la Sardegna è terra la cui densità di storia e di cultura è frutto della millenaria accoglienza di genti provenienti dall’Occidente ma soprattutto dal Caucaso, dall’Africa, dal Vicino Oriente antico, dal limes orientale, dal Mediterraneo tutto,  per mischiarsi con il nucleo antichissimo dei suoi abitanti.

Mischiarsi in Sardegna è stato ed è vitale come in tutto il mondo. Per l’isola, al centro del Mediterraneo occidentale, si tratta di decidere rapidamente se questo centro geografico diventerà fulcro di un sistema culturale e nuovamente luogo di incontro e di confine immateriale in cui Europa, Africa, Asia si ritrovano senza pericolosi e paurosamente evocativi muri.

L’ottica è quella del riconoscimento. Il FAI Sardegna con i suoi iscritti e le sue iscritte si propone di tutelare e di custodire le tante declinazioni dei paesaggi e delle culture che gli uomini nei millenni vi hanno prodotto,  non per renderli intangibili, piuttosto per farne un patrimonio che possa  includere i nuovi italiani e i nuovi sardi i cui figli sono gli italiani e i sardi di domani e permettere ai nativi di autoriconoscersi nei luoghi per riconoscere pienamente le differenze e gli altrove come ricchezza.

PROGRAMMA

Ore 10:00 Saluti. Giuliana Perrotta Prefetta di Cagliari Paolo Frau Assessore alla Cultura di Cagliari

Introduce e coordina Maria Antonietta Mongiu Presidente regionale FAI Sardegna

Intervengono:

Paolo Montorsi Capitano Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale – Nucleo della Sardegna: La tutela del patrimonio culturale nelle “aree di crisi”

Franco Masala Architetto Responsabile Paesaggio FAI Sardegna: Paesaggi di Sardegna. Storia di una bellezza diffusa

 Fausto Martino Architetto Soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città Metropolitana di Cagliari e le province di Oristano, Medio Campidano, Carbonia-Iglesias e Ogliastra: Beni culturali e paesaggio; siamo sempre un modello?

Antonello Sanna Ingegnere Direttore Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Architettura Università di Cagliari: Tutti uguali, tutti diversi: abitare il Mediterraneo

 Giovanni Maciocco Architetto già preside della Facoltà di Architettura Università di Sassari: La città del Mediterraneo. Situazioni ricorrenti di un mondo comune 

Padre Salvatore Morittu Custode dei Frati Minori della Sardegna: Gerusalemme, madre di luoghi e di culture

Lectio Magistralis: Salvatore Settis Archeologo e Storico dell’arte già Direttore Scuola Normale Superiore di Pisa: Le culture uniscono i popoli

Durante la manifestazione sarà possibile iscriversi o rinnovare l’iscrizione al FAI- Fondo Ambiente Italiano.

La partecipazione dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali iscritti all’Ordine, darà luogo ai CFP previsti dal vigente regolamento CONAF.

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