Presepe vivente [di Carlo A. Borghi]
Capanna o grotta che sia, pinneta o grutta chi siada, Bue e Asino non sono al loro posto di riscaldatori della Sacra Famiglia. Bue e Asino sono stati travolti dall’alluvione, durante il Giudizio Universale di novembre. Nel paesaggio circostante, i fiumi di carta argentata hanno tracimato. L’onda di piena ha travolto le greggi di gesso. Le carcasse di animali e i pneumatici ostruiscono le prese d’acqua degli stagni. I muggini sono spacciati. La stella cometa è caduta nel lago di specchio. Il lago è esondato. Dentro la pinneta o in grotta o in un seminterrato abusivo c’è Ave Mary Murgia a fare le veci della Madonna. Papà Giuseppe è Marfello Cois attrezzato di sega e martello. C’è sempre qualcosa da riparare. Mary prepara un biberon di latte in polvere. Le da il cambio, di tanto in tanto, Francesca Sorgono Barracciu. Arriva in macchina e parcheggia su un viottolo di campagna sbarrando il passaggio ai Re Magi e ai loro cammelli. Re Magio Soru reca un canestro pieno di ricci di mare e di civraxiu di Sanluri. Il paesaggio del presepe è sempre stato un miraggio, con belle statuine. Ora è una desolazione di fanghiglia e detriti. I monti di cartapesta franano. I ponticelli di stecchini e bastoncini di cremino sono crollati. I pozzi d’acqua sono implosi. “La povertà avanza come un’epidemia” – dice la radio che è tornata in grotta a Bortigali, come nel 1943. Dice di emergenza sociale. Chiuso nella piccola mangiatoia, c’è un agnellino smagrito e impaurito. Nella grande mangiatoia regionale tutti fanno festa anche quando non è festa comandata. Festa di prebende, rimborsi, diarie. Chi più ne ha più se ne metta in tasca. Un pescatore reca in dono un capitone scampato all’alluvione che ha rivoltato gli stagni di Marcedì. Un capitone per Capudanni. Il Solstizio d’Inverno è già alle spalle. Bisognerebbe risvegliarsi e rinascere. Il giorno più corto dell’anno è passato. Ecco una sottile linea rossa. Indica un’idea di rinascita, anche della coscienza di classe. Sul prossimo presepe occorrerà stampare una Cometa Rossa come quella degli Area e di Demetrio Stratos negli anni Settanta. |
Grazie Cicci
Il Solstizio d’ Inverno è già alle spalle ed i minuti di luce aumentano. Si è sempre alla ricerca di un Presepe con bambino perduto, perduto soprattutto in Sardegna !