Il Pd respinge la proposta M5S sui vitalizi: “È inammissibile” [di Gabriella Cerami]

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L’Huffington Post 28/02/2017. Finirà contro il muro degli uffici di presidenza di Camera e Senato. La proposta del Movimento 5 Stelle sui vitalizi verrà, con ogni probabilità, bocciata dalla maggioranza. I grillini hanno incontrato i presidenti di Palazzo Madama e Montecitorio per chiedere la calendarizzazione immediata delle loro proposta. E così sarà, già la prossima settimana infatti sarà discussa.

I pentastellati vogliono che venga armonizzato il regime previdenziale dei deputati e dei senatori con quello dei lavoratori pubblici e privati, anche in relazione all’età di maturazione del trattamento pensionistico. I due organismi parlamentari dovrebbero approvare un regolamento ad hoc per il trattamento previdenziale dei parlamentari di questa legislatura.

Il Pd prende la proposta come “la solita provocazione dei 5Stelle: tanto rumore per nulla”. Matteo Richetti, che tempo fa aveva depositato una proposta analoga, provoca a sua volta: “Ho letto con attenzione la proposta 5Stelle e spero che il Pd la approvi in ufficio di presidenza così si renderanno conto che non cambia nulla. Il problema non sono i vitalizi di chi è entrato in Parlamento nel 2013, bensì quelli passati. È su quelli che bisogna intervenire”.

Per la dem Alessia Morani “la proposta grillina sarà inammissibile perché bisognerà fare una legge specifica per trasferire i contributi versati nelle casse della Camera in quelli dei vari enti”. In sostanza i dem rivendicano il fatto che il vitalizio inteso come rendita parzialmente alimentata da un prelievo sull’indennità è stato abolito nella riforma del 2012, che ha introdotto il metodo di calcolo contributivo.

Attualmente il diritto al trattamento pensionistico si matura al conseguimento di un duplice requisito, anagrafico e contributivo. Pertanto, il parlamentare ha diritto al vitalizio dopo avere svolto il mandato parlamentare per almeno 4 anni e mezzo e una volta compiuti 65 anni di età.

Ma per Luigi Di Maio “è una balla che i vitalizi sono stati aboliti, la pensione dei parlamentari è un vitalizio mascherato, un privilegio medievale che grida vendetta, che vogliamo abolire con una semplice delibera”.

Tra Pd e M5S è quindi guerra di proposte, con i secondi che accusano i primi di tenere nel cassetto la proposta Richetti, con cui si prevedeva il ricalcolo di tutti i vitalizi con il sistema contributivo (compresi quelli passati), e di non voler intervenire.

E il Pd che a sua volta sbandiera le parole del presidente dell’Inps Tito Boeri secondo il quale “la proposta contiene una forte incongruenza e penso sia scritta un po’ in fretta. Se vogliamo avere dei risparmi significativi, infatti, bisogna intervenire sui vitalizi in essere. La proposta non interviene sui vitalizi in essere e quindi i risparmi saranno molto contenuti visto che il taglio insisterà solo sugli attuali parlamentari, quelli che devono ancora percepire il vitalizio, concentrandosi su quella parte di soggetti che ha già subito delle riduzioni salvando invece coloro che da anni percepiscono vitalizi molto alti”. Non solo.

Le indicazioni che arrivano dal Movimento 5 stelle, prosegue, “trascurano un aspetto importante: è infatti possibile fare cambiamenti attraverso il regolamento della Camera se si incide unicamente sui pagamenti fatti ai parlamentari mentre quando si sostiene che i vitalizi vanno equiparati ad altre pensioni, e quindi che potranno essere cumulati con quelli di altre gestioni, allora c’è bisogno di una norma di legge. Va creata anche una gestione presso l’Inps o qualche cassa ad hoc dove poter accreditare questi contributi”.

A questo punto Luigi Di Maio sostiene che il Presidente dell’INPS ha “ritrattato l’appoggio alla nostra proposta sul taglio delle pensioni ai parlamentari dopo che aveva detto di essere d’accordo, dice che non l’aveva letta bene. Telefono rovente eh? Lo capisco”. Il vicepresidente della Camera attacca ricordando che “d’altronde è stato messo in quel ruolo da Renzi e dopo la botta di sincerità di ieri deve essersi morso la lingua”.

Tuttavia, il leader in pectore M5S preso in contropiede sui vitalizi passati è costretto a intervenire di nuovo: “Volete eliminare i vitalizi precedenti? Siamo pronti! Ma per farlo deve esserci il M5s al governo, altrimenti questa gente non lo farà mai. Volete che nessun parlamentare abbia più un trattamento pensionistico privilegiato, ma quello di un normale cittadino? Votate la proposta di delibera del Movimento calendarizzata la settimana prossima all’Ufficio di Presidenza della Camera. Dopo di che penseremo a tutti gli altri”. Difficile per il momento trovare un punto di caduta.

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